Fisco: prima della delega, bisogna riordinare il cassetto

Il direttore dell’agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini: ammontano a 1100 i miliardi di euro di crediti tributari giacenti, una massa non più gestibile. Lo avevamo già ribadito in precedenza: il riordino del fisco in Italia, prima ancora che attraverso una delega, passa tramite un cassetto. Anche se, data la mole del contenuto, sarebbe più opportuno parlare di armadio o magazzino, poiché si tratta di crediti tributari codificati da cartelle esattoriali per un totale di 1100 miliardi di euro, maturati nel corso degli ultimi 20 anni.Se si considera che il prodotto interno lordo dell’Italia, a prezzi correnti, è di poco superiore ai 1800 miliardi di euro, allora si ha una esatta percezione della non più gestibilità di una simile massa creditoria utile unicamente, forse, a rientrare nella colonna dei “residui attivi” dei bilanci pubblici. Per quanto alcuni aspetti racchiusi nella delega fiscale del governo Draghi siano in linea di principio condivisibili, nessuna riforma del sistema di tassazione potrà produrre gli effetti sperabili di ripresa economica se prima non verrà adottato un provvedimento volto a fare scendere il sipario e a mettere i titoli di coda sulla “montagna” delle cartelle esattoriali affidate ad agenzia delle entrate – riscossione.

Ernesto Maria Ruffini Direttore generale dell’agenzia delle entrate riscossione
Le varie rottamazioni susseguitesi hanno dimostrato tutti i propri limiti, tanto che ogni volta è necessario adottarne una successiva poiché sempre più contribuenti a un certo punto non riescono a onorare, per ragioni obiettive, il piano di ammortamento convenuto con l’autorità erariale.
L’avvocato Letterio Stracuzzi, qui intervistato da Alessandro Zorgniotti, ha messo in risalto l’importanza della legge 3 del 2012 per conseguire la piena riabilitazione del debitore anche fiscale
L’unica soluzione è quella che noi abbiamo avuto modo di evidenziare nel corso della nostra intervista all’avvocato Letterio Stracuzzi, fondatore e presidente di protezione sociale Italia: una applicazione diffusa, generalizzata e incentivata della legge Monti 3 del 2012, in tema di esdebitazione e di esdebitamento, la quale consentirebbe ai debitori tributari di ottenere la piena riabilitazione e la ripartenza nel nuovo ordinamento tributario, e agli enti pubblici creditori di ricevere comunque una quota di quanto loro spettante senza dover più sostenere l’onere della manutenzione di cartelle e residui attivi altrimenti non esigibili.In media, con una percentuale di recupero tra il 5 e il 10 per cento, nelle casse erariali potrebbero affluire da subito da 55 a 110 miliardi di euro, l’equivalente di due o tre manovre di bilancio. Un passaggio oramai obbligato e conveniente. Per tutti.

L’editoriale di A.Z

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