Il Senato manda in frantumi lo scudo di Draghi: risale lo spread, occhi puntati su Francoforte che accelera sui tassi

Mentre deve essere verificata sul campo l’efficacia dello scudo anti-spread della BCE di Christine Lagarde, di certo fin qui vi è che il voto di palazzo Madama di mercoledì sera ha mandato in frantumi lo scudo di Draghi: già di prima mattina, ieri, alla riapertura dei mercati, il differenziale dei rendimenti tra Bund tedeschi e BTP italiani rialzava la testa attestandosi sui 230 punti base, e secondo gli analisti lo stesso potrebbe aggravarsi ancora portando i nostri buoni del Tesoro pluriennali a scenari da tragedia greca, scritta non da Omero ma da quanti tendono a una loro monetizzazione massiva oppure a lucrare cedole più vantaggiose in sede di rinnovo delle emissioni di titoli.

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Vade retro Spread: la BCE attenua l’odiato differenziale BTP-BUND. Riuscirà a calmierare pure la “Tassa inflazione”?

Citando la letteratura di Luigi Einaudi e quella di Beppe Ghisolfi, fra loro combinate e integrate, sono due le tasse improprie che la BCE ha il potere di calmierare, facendo ricorso a una politica monetaria variamente mixata, modulata e ponderata; non lasciata a se stessa, ma necessariamente coordinata con le scelte economiche e fiscali dei decisori politici, i quali però nei vari Paesi della UE sembrano impegnati più sulle elezioni appena svolte – come in Francia – e su quelle da svolgere – come in Italia.

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Lagarde sposa la realpolitik: la BCE taglia le ali ai rialzisti dello Spread

La presidente della BCE porta in approvazione la proroga mirata del piano antipandemico PEPP per fermare la corsa dei differenziali nei rendimenti di BTP e Bund. Rimane da chiedersi come mai, nell’arco degli ultimi due anni, prima con l’avvento dello shock del Covid e ora con il rischio di forti recessioni da economia di guerra, la massima rappresentante della Banca centrale di Francoforte abbia, con le proprie dichiarazioni tra l’incauto e il non ponderato, esposto il nostro Paese ad altrettanti forti scossoni speculativi, tanto da rendere necessario, nella primavera del 2020, l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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Lo spread? Una tassa – come la definì Beppe Ghisolfi – che rischia di costarci 26 miliardi annui

Le mancate rassicurazioni della presidente della BCE, Christine Lagarde, hanno legittimato i movimenti speculativi esterni a prendere di mira i titoli sovrani italiani, di fatto anticipando le prossime manovre della politica monetaria di Francoforte. Lo spread? Per conoscerne e comprenderne in pieno la corretta definizione, e implicazione pratica, il rimando opportuno e necessario è alla produzione manualistica del Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi. Soltanto così è possibile decodificare quanto sta succedendo sulle piazze finanziarie a seguito delle dichiarazioni della presidente della BCE Christine Lagarde, nelle quali il non detto prevale per importanza sulle parole pronunciate.

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Finito lo scudo sui BTP, la BCE si concentra solo sui tassi: rimarrà la scelta fra spread e inflazione?

Dagli analisti internazionali il monito a Lagarde: cautela sull’aumento del costo del denaro, il carovita dipende dalle importazioni. All’inizio saranno 25 punti base, che tradotti corrispondono a una percentuale dello 0,25 in cui consisterà, in questa prima fase, l’aumento del costo del denaro a cui Francoforte sta lavorando per predisporre lo scudo contro l’inflazione galoppante. Allo stesso tempo, finisce in soffitta il quantitative easing, ossia lo strumento di acquisto massivo dei titoli di Stato ideato da Mario Draghi, quando era al vertice della BCE prima di Lagarde, con l’obiettivo di proteggere i Paesi della zona Euro più esposti alla volatilità dei mercati e di mettere in circolo un livello di liquidità utile a rilanciare consumi e investimenti fino al raggiungimento di una soglia fisiologica di inflazione tra il 2 e il 2,5 per cento al di sotto della quale sarebbe scattata la recessione.

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Crosetto attacca sullo spread: torna l’incubo Mes?

Guido Crosetto, parlamentare di lungo corso con spiccate competenze economiche negli interventi a Montecitorio tra il 2001 e il 2020, Sottosegretario alla Difesa nell’ultimo governo di Silvio Berlusconi, attualmente è dirigente di categoria come Presidente di Aiad, la federazione che in ambito Confindustria riunisce le aziende del settore aerospazio e sicurezza militare operanti nel territorio nazionale.

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Fed & Bce: verso la fine della politica monetaria a due velocità, il rialzo dello spread anticipa la nuova tendenza globale

La banca centrale statunitense, guidata da Jerome Powell, aumenta il costo del denaro più delle aspettative della vigilia, obbligando Francoforte ad accelerare la fine della strategia accomodante. Il differenziale di rendimenti tra BTP Italiani e Bund Tedeschi si conferma – come detto dal Banchiere Beppe Ghisolfi – una “tassa sui poveri” nel senso einaudiano vero dell’espressione. Washington ha messo in atto un meccanismo di portata planetaria i cui contorni erano stati delineati abbastanza chiaramente sia dagli analisti, sia dagli andamenti oramai costantemente rialzisti dello spread in Europa.

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Quando Sergio disse a Lagarde: “L’Italia merita aiuto, non ostacoli”

Il riconfermato Presidente della Repubblica potrà essere un prezioso garante costituzionale del Risparmio degli Italiani, ancora di più in una fase di inflazione crescente che ne minaccia l’erosione. Era il 12 marzo 2020, l’Italia era da poco entrata nel girone infernale della pandemia, mentre il governo Conte bis si apprestava a varare il primo durissimo lockdown con il confinamento domestico dell’intera popolazione. Alle ore 8,05, sull’account social del Quirinale esce una nota del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “L’Italia si attende, nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l’attuazione”. Una risposta, senza nominarla, alla presidente della BCE Christine Lagarde, succeduta a Mario Draghi alla guida della Eurotower di Francoforte, la quale soltanto poche ore prima aveva dichiarato che “non è compito delle banche centrali ridurre gli spread”.

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Il Bollettino economico della Bce rivela che nel 2022 potrebbe esserci ripresa economica in Ue

La Banca Centrale Europea scrive nel Bollettino economico che la ripresa dell’economia nell’area dell’euro, dopo l’attuale rallentamento, nel corso di quest’anno dovrebbe tornare a segnare un forte recupero. A guidare questa positiva crescita sarebbe una possente domanda interna, grazie al miglioramento del mercato del lavoro che dovrebbe sostenere redditi e consumi delle famiglie e dunque la domanda.

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