
Rinnovabili: la scommessa della Norvegia unisce il West Balkans
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L’annuncio di Edi Rama: tra un mese sarà celebrato nella capitale dell’Albania il primo Summit in assoluto dell’Unione Europea con i Balcani occidentali. Un segno di riconoscimento al nostro Governo del buon lavoro svolto fin qui. Il Primo Ministro dell’Albania Edi Rama è stato protagonista a Berlino, con i propri colleghi degli altri Stati della regione, al summit convocato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz assieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Presentato al Cod, il center open dialogue della presidenza del Governo albanese, l’esauriente e molto interattivo report annuale dell’agenzia della cooperazione allo sviluppo della Farnesina, attiva a Tirana sotto la direzione della dottoressa Stefania Vizzaccaro. Presenti il nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci, la Ministra al turismo e all’ambiente Mirela Kumbaro, la Viceministra alla giustizia Adea Pirdeni, il sostituto procuratore Gianluigi Pratola della scuola superiore della magistratura.
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Partiamo da un paradosso: quando si parla di un voto unanime o per acclamazione corale, si utilizza l’espressione comune e popolare di plebiscito bulgaro. A Bruxelles è accaduto esattamente il contrario: dal voto si è passati al veto bulgaro. Ossia la ostinata opposizione di Sofia nei confronti della Repubblica della Macedonia del Nord, con la conseguenza che a venire ostacolato è il percorso di avvicinamento a Bruxelles da parte dell’Albania.
L’iniziativa Open Balkans è un progetto avviato dal governo albanese di Edi Rama con l’obiettivo di ridurre progressivamente le limitazioni amministrative e i costi doganali all’interno dell’area vasta Balcanica, per la libera circolazione del lavoro, dei prodotti agricoli, zootecnici e veterinari, per la promozione del turismo e per la realizzazione di progetti sovranazionali nei settori dell’energia, dei trasporti e dei capitali. Per tutti questi motivi si tende a parlare di mini Schengen: infatti l’altro obiettivo strategico è di accelerare il cammino di integrazione con Bruxelles a partire da interscambi, con i Paesi UE direttamente confinanti con quelli di Open Balkans, più reciproci e agevoli degli attuali.
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Un plauso al sindaco della capitale albanese, Erion Veliaj, che di concerto con la Camera di commercio francese e con la compagnia Wizzair ha tenuto a battesimo il volo diretto con la capitale della Costa Azzurra. Il nostro plauso vale doppio, poiché la proposta di creare un collegamento aereo con Nizza, partendo da Levaldigi, prese il via da una celebre trasmissione, “Semaforo del lunedì”, condotta nel 2009 da Beppe Ghisolfi. Da oltre vent’anni il nostro corrispondente Alessandro Zorgniotti, coadiuvando il brillante e pionieristico Banchiere giornalista Beppe Ghisolfi, ha posto al centro del proprio impegno il tema dei collegamenti infrastrutturali del basso Piemonte come asse strategico per il Nord Ovest e per la proiezione internazionale dell’Italia tutta.
L’evento si inserisce nel contesto delle attività della presidenza di turno annuale in capo alla Repubblica d’Albania fino al 31 maggio. L’Italia è rappresentata dal Vicepresidente della Camera Ettore Rosato e dal Consigliere di Presidenza del Senato Sergio Puglia, ricevuti dal nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci. Oggi è la giornata centrale dei lavori che qualificheranno la diciottesima conferenza interparlamentare dell’Iniziativa adriatico ionica (AII), ospitata a Tirana nel contesto della presidenza di turno annuale, in capo alla Repubblica d’Albania, presidenza assunta nel giugno 2021 e che si concluderà il 31 maggio corrente.
La Ministra tedesca Annalena Baerbock in missione in Kosovo e in Serbia ha sottolineato la necessità di accelerare il percorso di avvicinamento all’Unione Europea. Sui Balcani occidentali l’Unione Europea recita finalmente il mea culpa: la circostanza di avere troppo trascurato questa macroregione nel cuore del vecchio continente sta evidenziando tutti i propri fattori di rischio per la stessa stabilità della UE. Questo è quanto in sostanza è stato dichiarato dalla Ministra degli affari esteri della Germania – azionista forte della commissione di Bruxelles – in missione in Kosovo e in Serbia dove ha incontrato il primo ministro Albin Kurti e rispettivamente, il presidente della Repubblica Aleksandr Vucic.
La straordinaria iniziativa di diplomazia commerciale, fortemente voluta dal Premier Edi Rama per unificare in senso doganale e burocratico amministrativo i Paesi dei Balcani occidentali, così da fluidificare gli interscambi commerciali tra gli stessi, potrebbe fornire delle soluzioni effettive al problema del caro prezzi da importazione e dei movimenti speculativi interni sui listini. Potrebbero essere i Balcani aperti, l’innovativo progetto di diplomazia economica e commerciale promosso dal Premier Edi Rama, a chiudere i rubinetti non della benzina ma della speculazione in atto sulla stessa a carico dei consumatori finali.
L’assemblea plenaria dell’ONU ha approvato, con il voto favorevole di 141 Paesi, l’atto di risoluzione che condanna l’aggressione di Putin all’Ucraina e invoca l’immediato ritiro delle truppe di Mosca dai territori occupati. Il Premier albanese Edi Rama: “Risultato storico, Russia del tutto isolata, gli Stati balcanici si sono espressi in modo unitario”. Mentre per Putin si prospetta l’incriminazione per genocidio presso la Corte penale internazionale, nel Palazzo di vetro dell’ONU l’assemblea plenaria delle Nazioni Unite si è espressa con voto massimamente coeso sul testo del provvedimento di risoluzione presentato da Stati Uniti d’America e Albania – ossia i due Paesi copresidenti del tavolo di gestione della crisi ucraina – per condannare l’atto di aggressione militare del regime russo contro Kiev e invocare l’immediato ritiro delle truppe moscovite dai territori occupati.