Dl Aiuti, al Senato fiducia al governo: M5S non vota e Draghi va da Mattarella

Oggi pomeriggio al Senato si è votata la fiducia al governo sul Dl Aiuti. Il M5S ha deciso di non votare, aprendo così la crisi di governo. Mandare in tilt la tenuta della maggioranza in questo momento storico per il nostro Paese, dove migliaia di imprese rischiano la chiusura e crescono in modo esponenziale le difficoltà economiche per le famiglie italiane, è nocivo.

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Ritorno a Nord Est mercoledì per Beppe Ghisolfi

Il Banchiere scrittore torna sulle frequenze di Tele Venezia nel popolare spazio ospiti di Maria Stella Donà, nel quale sarà annunciata la prossima uscita, nelle librerie e sul web dal 20 febbraio, del sesto best seller edito da Aragno e intitolato Abbecedario. Educazione finanziaria da Manuale (anzi, da Abbecedario), scenari politici connessi al Mattarella bis, continuità del governo Draghi e scelte più recenti della politica monetaria europea saranno alcuni dei temi al centro del ritorno del Banchiere internazionale e scrittore Beppe Ghisolfi, questo mercoledì sulle frequenze di Tele Venezia nell’importante e molto seguito spazio ospiti condotto da Maria Stella Donà.

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“La dignità sarà il vero parametro di riferimento”

Il rieletto Presidente della Repubblica, dinanzi al Parlamento in seduta comune, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e svolto un intenso discorso non solo di principio ma programmatico. Dignità, dignità, dignità: per non morire sul lavoro, per non essere sottopagati, per non dover scegliere tra maternità e occupazione. La dignità che le circostanze e l’assenza di controlli efficaci hanno negato al diciottenne Lorenzo Parelli deceduto nell’ultimo giorno di un progetto di alternanza scuola-lavoro. Il Presidente Sergio Mattarella, rieletto sabato Capo dello Stato, ha informato il proprio discorso di insediamento, per un nuovo settennato al Quirinale, dinanzi ai grandi elettori (deputati, senatori, presidenti di Regione), al recepimento del trasversale concetto di dignità personale come fattore di realizzazione sociale, morale e materiale dell’intero popolo italiano.
Un monito gentile ma risoluto nei confronti della politica e del governo, affinché non sia vana la procedura che ha condotto Mattarella a dover aderire a “una nuova inattesa chiamata alla responsabilità di Presidente della Repubblica alla quale non ho inteso sottrarmi”.

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Sergio Mattarella è il patriota italiano che ha salvato l’Italia dal caos politico e istituzionale

Il Presidente, Sergio Mattarella, ha dimostrato anche in questa occasione una saggezza istituzionale straordinaria. Personalmente ho sempre auspicato, per quanto riguarda il Quirinale, un Mario Draghi oppure un Sergio Mattarella bis perché sono due personalità in grado di tutelare la nostra Italia nel mondo. Auguro a nome mio e della redazione “Le Banche d’Italia” il nostro migliore augurio al Capo dello Stato Mattarella. Però anche se il Presidente della Repubblica, attraverso la sua saggezza, ha salvato l’Italia dalla catastrofe politica e istituzionale rimane il pesante vuoto dei partiti, incapaci a fare una scelta ed eleggere un Capo di Stato.

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Quando Sergio disse a Lagarde: “L’Italia merita aiuto, non ostacoli”

Il riconfermato Presidente della Repubblica potrà essere un prezioso garante costituzionale del Risparmio degli Italiani, ancora di più in una fase di inflazione crescente che ne minaccia l’erosione. Era il 12 marzo 2020, l’Italia era da poco entrata nel girone infernale della pandemia, mentre il governo Conte bis si apprestava a varare il primo durissimo lockdown con il confinamento domestico dell’intera popolazione. Alle ore 8,05, sull’account social del Quirinale esce una nota del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “L’Italia si attende, nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l’attuazione”. Una risposta, senza nominarla, alla presidente della BCE Christine Lagarde, succeduta a Mario Draghi alla guida della Eurotower di Francoforte, la quale soltanto poche ore prima aveva dichiarato che “non è compito delle banche centrali ridurre gli spread”.

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Mattarella bis: soluzione inevitabile di fronte a un Paese orfano della politica

La rielezione del Presidente in carica appariva, fin dall’inizio delle votazioni parlamentari in seduta comune, come l’opzione più forte assieme a quella di una promozione dell’attuale Premier Draghi. Alla fine, è stato proprio il Capo del governo, nel filo diretto tenuto con il Quirinale, a favorire la fuoriuscita dallo stallo ottenendo la disponibilità del Capo dello Stato a restare al Colle. Con 759 voti vincono le Istituzioni, perdono i partiti. Può riassumersi così l’intensa giornata di sabato 29 gennaio, conclusasi con la rielezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica e successore di se stesso, praticamente al pari di quanto accadde nel 2013 per Giorgio Napolitano che era appena giunto alla conclusione del proprio settennato quirinalizio. Si conferma pertanto uno scenario politico, in senso partitico, nel quale nessuno dei due schieramenti ufficiali riesce a esprimere né candidature autosufficienti, né soluzioni condivise che permettano un ritorno alla normalità della Costituzione formale.

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La partita del Quirinale deciderà le sorti anche economico – finanziarie dell’azienda italiana

L’elezione parlamentare del successore di Sergio Mattarella è cominciata in salita, proprio quando dal suo sblocco dipende il livello di affidabilità del nostro Paese sui mercati internazionali. Chi sarà il nuovo Inquilino del Colle per i prossimi 7 anni? Appare superfluo ricordare che i partiti in maniera trasversale, a cominciare dalla maggioranza multi partisan che appoggia Draghi da oramai un anno, avrebbero voluto incassare fin dal principio di questa consultazione dei grandi elettori (ossia deputati, senatori e delegati delle Regioni) la dichiarazione di disponibilità di Sergio Mattarella a un mandato bis, magari a tempo (come fu quello di Giorgio Napolitano tra il 2013 e l’inizio del 2015), per il tempo utile alla conclusione naturale della legislatura e l’insediamento del prossimo Parlamento nella primavera del 2023. Mattarella tuttavia ha comunicato la propria volontà di non concorrere alla propria auto successione, e di fare in modo che il dettato costituzionale sul settennato sia applicato alla lettera senza interpretazioni estensive.

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Cesare Fumagalli, Pd: “Il 2022 deve essere già un anno in cui si spendano i primi miliardi del Next Generation EU”

Il Responsabile Sviluppo economico del Partito democratico, Cesare Fumagalli, interviene in esclusiva su “Le Banche d’Italia” per parlarci di tematiche estremamente importanti per il nostro Paese. Nel corso dell’intervista il dott. Fumagalli ha affrontato con chiarezza e competenza, argomenti che riguardano: imprenditori e Covid, caro bollette, suo auspicio sul futuro Presidente della Repubblica ed infine sui provvedimenti adottati dal governo Draghi nel 2021 in ambito di sviluppo economico. Inoltre svela le iniziative che i democratici metteranno in campo nel 2022 per lo sviluppo economico italiano. Insomma per la nostra Italia sarà sicuramente un 2022 molto importante e soprattutto cruciale.

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