
Italia e Germania, rivali solo in apparenza: alla fine vincerà il realismo industriale contro l’Austerity di Berlino su Roma
La pace fiscale rimane un passaggio ineludibile per favorire l’emersione dell’intera base economica, reddituale e patrimoniale, e per riattivare un patto leale con l’erario valevole per il futuro. Ma essa porterà in dote al massimo 70 miliardi e non subito nei primi 12 mesi di legislatura. Per questo i reali margini di manovra saranno in capo alla Eurotower di Francoforte e alle garanzie che Lagarde sarà in grado di concedere ai nostri buoni del tesoro poliennali.
Continua a leggere “Elezioni politiche: comunque vada deciderà la Bce”
Esattamente tutto sta andando come avevamo previsto: il prossimo Governo, quale che sia il suo colore politico, dovrà fare i conti con Draghi, il quale ha già comunicato che non vi saranno pause estive e che, in nome degli affari correnti e di quelli non rinviabili, i provvedimenti in fase di esame, discussione e conversione dovranno essere tutti condotti a buon fine, cioè ad approvazione. A dimostrazione di ciò, rileva quanto sta accadendo sul decreto cosiddetto Aiuti: le economie di spesa conseguite a livello ministeriale hanno accertato una plusvalenza di oltre 14 miliardi di euro, che saranno utilizzati – senza creare nuovo deficit né quindi nuovo debito – per integrare gli interventi a favore di famiglie e imprese contro i rincari delle bollette e dei prezzi al dettaglio e al consumo. Continua a leggere “Draghi lascia in dote aiuti anti crisi e Legge di Stabilità”
La crisi di governo non deve bloccare le misure di sostegno alle aziende agricole, colpite duramente dalla siccità e dai rincari produttivi. Servono interventi urgenti sul gasolio agricolo, come anche sull’emergenza manodopera e fauna selvatica e sull’agrifotovoltaico con il superamento del limite dell’autoconsumo. Queste le richieste del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, a Palazzo Chigi per gli incontri tra parti sociali e premier Mario Draghi sul nuovo Decreto Aiuti.
Solo stupore e indignazione di fronte agli ultimi giorni del governo Draghi, contrassegnati da una crisi gravissima che ha portato allo scioglimento del Parlamento con nuove elezioni a settembre. Non era di questo che il Paese aveva bisogno, tanto più vista l’instabilità economica e le difficoltà maggiori per le fasce più deboli della popolazione, come per i tanti pensionati ridotti a condizioni sempre più estreme di povertà. Anp, l’Associazione nazionale dei pensionati di Cia-Agricoltori Italiani ribadisce così il suo disappunto e richiama, oggi, le istituzioni al buon senso affinché l’attuale situazione di stallo non impedisca che vengano, comunque, concretizzati interventi fondamentali per la sostenibilità di un’Italia davvero in bilico.
Continua a leggere “Pensionati: Anp-Cia, anche senza governo, garantire aiuti cruciali”
Alla fine viene da chiedersi se davvero valesse la pena di conquistare le prime pagine dei più importanti giornali e mass media mondiali per il fatto di avere innescato una crisi in piena estate, sullo sfondo di una inedita emergenza climatica e di una guerra russo ucraina di cui paghiamo un alto prezzo indiretto in termini speculativi. Sul piano del rigore formale, infatti, deve essere puntualizzato quanto segue: ai sensi della Costituzione, per effetto dei termini tecnici e delle necessità logistiche, a seguito delle elezioni anticipate del 25 settembre, le nuove Camere non potranno riunirsi prima del 13 ottobre, per la proclamazione degli eletti e la votazione delle presidenze di Montecitorio e palazzo Madama.
Il Presidente Sergio Mattarella invia un messaggio rigoroso: “Nessuna pausa nell’attuazione del recovery plan”. Votata in Senato una fiducia solo relativa che di fatto ha aperto la via alle dimissioni irrevocabili e al voto anticipato in un autunno denso di scadenze e di emergenze. Alla fine, non è stata una fiducia né numerica, né politica: primo, perché votata a maggioranza relativa sul totale dei senatori; secondo, perché il voto sulla risoluzione a firma Pierferdinando Casini, consegna l’immagine di un “campo stretto”, osteggiato dal centrodestra e dall’ala più movimentista (e movimentata) del centrosinistra rappresentata da ciò che rimane dei cinque stelle.
Di lui il Banchiere internazionale e scrittore Beppe Ghisolfi ha detto: “Un riferimento di alta capacità umana e istituzionale decisivo nei momenti più complessi della nostra Repubblica”. Il Capo dello Stato fu il solo a replicare autorevolmente alla Presidente della BCE, Christine Lagarde. L’Italia rimane ai sensi della Costituzione una Repubblica parlamentare che come tale rispetta tutti i riti del parlamentarismo inclusi i più formali.
Mentre deve essere verificata sul campo l’efficacia dello scudo anti-spread della BCE di Christine Lagarde, di certo fin qui vi è che il voto di palazzo Madama di mercoledì sera ha mandato in frantumi lo scudo di Draghi: già di prima mattina, ieri, alla riapertura dei mercati, il differenziale dei rendimenti tra Bund tedeschi e BTP italiani rialzava la testa attestandosi sui 230 punti base, e secondo gli analisti lo stesso potrebbe aggravarsi ancora portando i nostri buoni del Tesoro pluriennali a scenari da tragedia greca, scritta non da Omero ma da quanti tendono a una loro monetizzazione massiva oppure a lucrare cedole più vantaggiose in sede di rinnovo delle emissioni di titoli.
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è felice che la petizione “Presidente Mario Draghi resti a Palazzo Chigi” ha superato le 100.000 firme.
Continua a leggere “Petizione di Italia Viva per Mario Draghi, Renzi: “Grazie a chi ha firmato””