Una Francia non governabile non giova neanche ai populisti di casa nostra: ma i francesi sono più saggi di quanto sembri

Lo schieramento politico del Presidente Macron viene sconfitto ai ballottaggi, molti ministri uscenti hanno dovuto subire l’onta della mancata rielezione. Eppure, i cittadini votanti d’oltralpe hanno dimostrato più saggezza di quanto in apparenza non sembri. Ecco perché, anche se prima di tutto è d’obbligo una premessa: quando a recarsi ai seggi è meno di un avente diritto su due, a perdere è l’arco costituzionale nel proprio insieme, poiché l’offerta politica corrente viene giudicata inadeguata nei confronti delle nuove e più drammatiche emergenze domestiche e internazionali, e non idonea a modificare in meglio la condizione di chi ha scelto di astenersi e di non partecipare al processo democratico.

Continua a leggere “Una Francia non governabile non giova neanche ai populisti di casa nostra: ma i francesi sono più saggi di quanto sembri”

Con Melenchon la Francia si tinge di rosso e prova a creare l’asse del salario minimo con la Germania

Oltralpe il primo turno delle elezioni legislative ha certificato le attese della vigilia, e sancito il progressista tradizionalista Jean Luc Melenchon come reale antagonista del riformista tecnocrate Emmanuel Macron rieletto due mesi fa al vertice dell’Eliseo. Nuovamente sconfitta la populista di destra Marine le Pen, che già al primo turno delle popolari presidenziali aveva rischiato di lasciare il secondo posto allo stesso Melenchon, e che ora si appresta sì a portare al Parlamento nazionale un più alto numero di parlamentari ma soltanto con la prospettiva di essere il terzo incomodo tra il centrismo di Macron e il socialismo radicale del suo avversario.

Continua a leggere “Con Melenchon la Francia si tinge di rosso e prova a creare l’asse del salario minimo con la Germania”