
Guerra e post pandemia presentano il conto all’industria turistica italiana: 160 milioni di presenze in meno
Studio Confcommercio Confturismo: e 8 nostri connazionali su 10 pronti a cancellare la parola “vacanze” dal proprio vocabolario. Confindustria: nel settore alberghiero, un euro ogni 5 di ricavi è assorbito dal costo energetico. Il post pandemia e l’inflazione energetica e alimentare, seguita allo scoppio del conflitto in Ucraina, presentano il conto all’industria turistica Italiana: 160 milioni di presenze in meno al confronto con il 2019, in ragione di minori e mancati arrivi nell’anno 2021 per 60 milioni nelle nostre strutture ricettive. Con il sopravvento delle doverose sanzioni applicate dalla comunità occidentale contro la federazione Russa di Vladimir Putin, gli operatori del settore hanno già messo in conto le ulteriori ripercussioni commerciali connesse alla venuta meno, non si sa per quanto tempo, di quel mercato di provenienza molto sensibile al made in Italy di alta gamma.