Debito giù, inflazione su: ora il governo crei il fronte delle colombe BCE sul costo del denaro

La Banca d’Italia indica meno pessimismo tra le imprese dell’industria e dei servizi, in particolare tra quelle più strutturate sopra i 50 addetti, ma prevede un livello di inflazione che rimarrà sopra la soglia dell’otto per cento per tutto il 2023 e vicino al 7 per cento nell’anno successivo. Tale scansione temporale sembra confermare le tesi che provengono da più parti e che evidenziano come la fase della transizione ecologica e digitale non consentirà benefici immediati dal punto di vista di una maggiore indipendenza del nostro Paese dalle fluttuazioni esterne su energia e materie prime.

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Banco BPM supera ampiamente i requisiti patrimoniali fissati dalla BCE per il 2023

Banco BPM rende noto di aver ricevuto da parte della Banca Centrale Europea (“BCE”) la decisione prudenziale (“SREP decision”), contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process– “SREP”).

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La BCE preme sui tassi e sull’Italia: adotti il Mes

L’Eurotower di Francoforte non ha disatteso le previsioni della vigilia e, il giorno dopo la decisione assunta dalla omologa Federal reserve di Washington, ha disposto l’innalzamento del costo del denaro di ulteriori 50 punti base, ossia di mezzo punto percentuale, annunciando che a esso seguiranno ulteriori aumenti volti a rendere più onerosa la circolazione del denaro fino a quando l’inflazione non manifesterà segnali di arretramento rispetto all’attuale valore del 10 per cento.

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Bce: “Si apre alla possibilità di portare i tassi in territorio restrittivo oltre il 2%”

“Ci aspettiamo di alzare ulteriormente i tassi, e togliere l’accomodamento monetario potrebbe non essere sufficiente”. Lo ha sottolineato la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, al Congresso bancario europeo in Germania della scorsa settimana. Ella ha lasciato intendere con parole che aprono alla possibilità di portare i tassi in territorio restrittivo oltre il 2%.

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La Croazia entrerà a far parte dell’area dell’euro il 1o gennaio 2023

Il Consiglio dell’Unione europea ha formalmente approvato l’adesione della Croazia all’area dell’euro il 1o gennaio 2023 e ha fissato il tasso di conversione della kuna a 7,53450 per un euro, medesimo livello della parità centrale della moneta croata nell’ambito dei nuovi Accordi europei di cambio (AEC II). La Banca centrale europea (BCE) e la Hrvatska narodna banka hanno concordato di seguire l’andamento della kuna nei confronti dell’euro sul mercato valutario fino al 1o gennaio 2023.

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Finito lo scudo sui BTP, la BCE si concentra solo sui tassi: rimarrà la scelta fra spread e inflazione?

Dagli analisti internazionali il monito a Lagarde: cautela sull’aumento del costo del denaro, il carovita dipende dalle importazioni. All’inizio saranno 25 punti base, che tradotti corrispondono a una percentuale dello 0,25 in cui consisterà, in questa prima fase, l’aumento del costo del denaro a cui Francoforte sta lavorando per predisporre lo scudo contro l’inflazione galoppante. Allo stesso tempo, finisce in soffitta il quantitative easing, ossia lo strumento di acquisto massivo dei titoli di Stato ideato da Mario Draghi, quando era al vertice della BCE prima di Lagarde, con l’obiettivo di proteggere i Paesi della zona Euro più esposti alla volatilità dei mercati e di mettere in circolo un livello di liquidità utile a rilanciare consumi e investimenti fino al raggiungimento di una soglia fisiologica di inflazione tra il 2 e il 2,5 per cento al di sotto della quale sarebbe scattata la recessione.

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L’inflazione europea è in crescita: a lanciare l’allarme il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau,

L’inflazione europea negli ultimi mesi è cresciuta notevolmente, passando dal 7,4% del mese di aprile all’8,1% di maggio. Un preciso andamento che suscita riflessioni e cautele da parte degli investitori. Sul tema è tornato anche il governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, affermando che la BCE deve ridurre gli stimoli poiché l’inflazione è troppo forte e troppo ampia.

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Philip R. Lane, Bce: “Ancora un altro anno di inflazione sopra il target”

Philip R. Lane capo economista e membro del comitato esecutivo della Bce, all’evento ‘Cosa attende le economie dell’area dell’euro?’ organizzato dal Bruegel, think tank di Bruxelles, ha sottolineato che c’è un altro anno di un’inflazione che si attende avere uno slancio al di sopra degli obiettivi. Dopo la dinamica dell’inflazione sarà di circa il 2%.

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Fed & Bce: verso la fine della politica monetaria a due velocità, il rialzo dello spread anticipa la nuova tendenza globale

La banca centrale statunitense, guidata da Jerome Powell, aumenta il costo del denaro più delle aspettative della vigilia, obbligando Francoforte ad accelerare la fine della strategia accomodante. Il differenziale di rendimenti tra BTP Italiani e Bund Tedeschi si conferma – come detto dal Banchiere Beppe Ghisolfi – una “tassa sui poveri” nel senso einaudiano vero dell’espressione. Washington ha messo in atto un meccanismo di portata planetaria i cui contorni erano stati delineati abbastanza chiaramente sia dagli analisti, sia dagli andamenti oramai costantemente rialzisti dello spread in Europa.

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Prezzi alti dell’energia: le famiglie attingono dai loro risparmi

“Le famiglie attingono dai loro risparmi per attutire l’impatto che i prezzi più elevati dell’energia hanno sui consumi”. Lo rivela la Banca Centrale Europea in una anticipazione del bollettino economico nel quale si calcola che l’impatto è circa cinque sei volte maggiore per le famiglie più povere.

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