Quando ci vogliamo informare, non senza inquietudine, sull’andamento del prezzo della benzina, andiamo alla più vicina stazione di servizio oppure consultiamo giornali, notiziari TV e il nostro iPhone. Ecco allora che spuntano, in maniera costante e continua, due denominazioni e sigle: Brent e WTI. Così, a un certo punto, apprendiamo che la decisione del governo comunista Cinese di decretare – a causa di una nuova ondata di coronavirus – la chiusura pressoché ermetica della megalopoli di Shanghai, 25 milioni di abitanti, determinerà un calo delle quotazioni petrolifere, inducendo in parallelo la OPEC, organizzazione mondiale dei Paesi produttori di oro nero soprattutto del mondo arabo, a un cauto aumento dell’offerta per ridurre le tensioni in atto sul fronte della domanda occidentale.
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