Bene l’elogio di Ursula agli angeli del fango, ma ora Governo e Commissione UE siano tempestivi come le banche

Sopralluogo della Presidente della Commissione UE con la Premier Meloni e il Governatore regionale Bonaccini nei luoghi dell’Emilia Romagna flagellati dall’alluvione: “Con i fondi europei creeremo un’Italia ricostruita e resiliente”. Vi è l’impegno a fare accedere l’Italia al meccanismo continentale di protezione civile, sebbene ciò metterà a disposizione delle somme non risolutive; soprattutto, c’è la garanzia che le spese straordinarie del Governo Italiano, e di conseguenza della Giunta regionale, per i ripristini e per i ristori, non saranno fatte rientrare nei calcoli austeri del fiscal compact.

Ursula von der Leyen, a differenza di quanto avvenne nella primavera del 2020, quando pronunciò il celebre “Siamo tutti italiani” a seguito dell’esplosione del primo shock pandemico, ma con un ritardo di presa di consapevolezza di alcune settimane dai primi casi a Codogno, nella primavera del 2023, con altre parole, e persino in dialetto regionale locale, ha voluto esprimere il concetto che “oggi siamo tutti emiliani”.

Ciò anche se non sono ancora chiari i termini e le modalità con cui Bruxelles esplicherà il piano di aiuti a favore di chi ha perso tutto o quasi tutto dal punto di vista abitativo, aziendale e in alcuni casi affettivo.

Le risorse di riferimento dovrebbero provenire da una accelerazione dei fondi del RePowerEu, oltre che appunto da un allentamento dei vincoli di bilancio su deficit e debito pubblico in relazione al PIL. La tedesca di Bruxelles è rimasta positivamente colpita dalla determinazione delle popolazioni locali che, senza attendere l’intervento statale o comunitario, hanno impugnato i badili e iniziato a liberare gli spazi vitali dalla furia dell’acqua precipitata.

Questo dovrebbe dunque deporre a favore di un programma di sostegni più convinto da parte della commissione europea, in considerazione del ruolo svolto dalla regione padana nella formazione del PIL del nostro Paese e nel contributo al completamento di complessive filiere industriali estese all’intero Continente, nel food così come nelle altre manifatture.

Non solo: la sincera commozione di Ursula von der Leyen nei confronti dei cittadini emiliano romagnoli e dell’accoglienza accorata che questi le hanno dedicato, nel corso del sopralluogo con Meloni e Bonaccini, induce a compiere ulteriori ragionamenti, che guardano inevitabilmente alle elezioni europee che si svolgeranno fra dodici mesi esatti per il rinnovo di Parlamento e Commissione a Bruxelles.

La drammaticità inedita degli eventi in corso ha infatti spazzato via, almeno nell’immediato, la diffidenza reciproca fra l’esecutivo di Bruxelles da una parte, frutto della grossa coalizione fra Ppe e Pse, e quello sovranista di Roma dall’altra. Entrambi, ed entrambe, sono consci del fatto che i due miliardi individuati da palazzo Chigi non basteranno, e che andranno studiate modalità per individuarne molti altri di più.

Per questo, nel corso della conferenza stampa congiunta, Giorgia Meloni ha voluto rendere prioritario e bene evidenziato quel clima di concordia politico istituzionale che, al netto di alcuni atteggiamenti muscolari della sua maggioranza, si è impegnata a far prevalere soprattutto nelle impressioni dei suoi interlocutori internazionali.

Da qui l’invito della nostra Premier a mettere da parte le divisioni su chi dovrà essere nominato Commissario per la ricostruzione post alluvionale: lei sarebbe favorevole a Bonaccini, il problema è che altri settori della sua coalizione, a partire dalla Lega di Salvini, sono a dire poco scettici su una eventualità che concederebbe a un Presidente di Regione, che è pure presidente nazionale del PD, un ruolo e una vetrina fondamentali destinati a entrare a pieno regime alla vigilia delle Europee di giugno 2024.
Il problema non è la persona da nominare, sono le risorse da trovare, ha tagliato netto la nostra capa del Governo in sala stampa alla presenza della von der Leyen.

Espressione, quest’ultima, di un partito popolare europeo tentato dall’abbraccio con i conservatori (movimento presieduto dalla stessa Meloni) e dalla rottura della storica coalizione bipartisan con i socialisti tuttora indeboliti dalla vicenda del “Qatar gate” e dalle non brillanti performances di governo dei socialdemocratici di Olaf Scholz in una Germania entrata ufficialmente in recessione tecnica.

Prima delle istituzioni pubbliche, e al fianco dei cittadini, si stanno però muovendo le Banche, grazie agli accordi promossi in ambito ABI dal Presidente Antonio Patuelli per la sospensione dell’obbligo di restituzione dei mutui gravanti sui correntisti familiari e aziendali localizzati nelle aree alluvionate, nonché per l’attivazione di agevolazioni aggiuntive dal punto di vista dell’accesso a tutta una serie di servizi di assistenza finanziaria.

In tal senso, l’associazione di categoria Confindustria Romagna ha emesso un comunicato stampa di elogio nei confronti del Presidente Patuelli per le attività di moratoria messe in atto con assoluta tempestività, esortando il Governo a fare tutto il massimo sul piano delle risorse attivabili sia direttamente che indirettamente con la leva dei fondi di garanzia e di quelli europei passibili di essere riutilizzati per evitarne la restituzione a Bruxelles.

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