Dare energia all’industria si può: oggi in Piemonte un workshop editoriale con il Ministro Gilberto Pichetto

L’evento, di straordinaria attualità per la delicatissima transizione ecologica e ambientale del Piemonte e del Paese, sarà patrocinato da Confindustria e coordinato dal Banchiere internazionale e scrittore Beppe Ghisolfi assieme al Direttore del Giornale del Piemonte Diego Rubero. Comunità energetiche rinnovabili: possono essere un condomino, un quartiere, un distretto di piccole e medie Imprese, un’unione di Comuni, meglio se sotto la soglia dei 5000 abitanti così da fare scattare gli aiuti a fondo perduto del Pnrr.


Tradotte in prosa, le CER consistono in perimetri di varia e variabile ampiezza in cui un gruppo più o meno composito di soggetti pubblici e privati – enti locali, cittadini, PMI – si associano dando vita a una entità no profit riconosciuta dal competente diritto comunitario europeo e italiano con l’obiettivo di cogliere gli incentivi offerti per la produzione de-carbonizzata soprattutto di elettricità. La costituzione di quest’strumento associativo potrebbe però riguardare in maniera estensiva la generazione di calore, in un contesto generale in cui le attività stagionali di riscaldamento e di raffrescamento assorbono oltre la metà dei consumi globali di energia.

Le comunità energetiche rinnovabili, introdotte da una direttiva europea di alcuni anni fa – che nei fatti si è limitata a codificare una realtà sociale esistente nei Paesi soprattutto dell’Europa del centro nord, come dimostra il primato numerico della Germania – sono state recepite nel nostro Paese solo dopo il 2020, e in effetti l’Italia risulta essere quartultima con sole 35 CER attivate, sebbene altre 65 siano in fase di progettazione ovvero di costituzione, e la prospettiva sia quella di raggiungere entro i prossimi cinque anni il traguardo delle 40.000 comunità, con il coinvolgimento attivo di circa un milione 200.000 famiglie, 200.000 uffici pubblici e privati e 10.000 piccole e medie aziende.

Si tratta di una opportunità destinata a decollare attraverso un balzo qualitativo culturale, superando le attuali frammentazioni e puntando sulla condivisione di investimenti e impianti, per i quali i provvedimenti più recenti, fra i quali il decreto del Ministro all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, prevedono due formule economico-finanziarie di sostegno agli utenti finali aderenti a simili progetti d’impatto territoriale: un contributo iniziale a fondo perduto, nell’ambito di un plafond di ammontare complessivo pari a due miliardi e 200 milioni di euro, per interventi programmati nei Comuni al di sotto della soglia demografica dei 5000 abitanti – sono oltre 5000 in tutta Italia di cui mille municipalità nel solo Piemonte – e resi ammissibili ai sensi del sopra ricordato decreto Pichetto concordato con l’Unione Europea per l’utilizzo delle dedicate risorse del PNRR o recovery plan; e una tariffa incentivante che viene erogata dal gestore dei servizi energetici, GSE, sui parametri dell’autorità di regolazione e vigilanza ARERA per ogni unità di megawatt/ora di elettricità prodotta con l’impianto omologato ai fini CER, per un periodo di successivi vent’anni a un importo fisso differenziato in tre scaglioni secondo la fascia di potenza del pannello fotovoltaico.

Temi di grande valore politico, riguardando il tema della decarbonizzazione e del contrasto al cambiamento climatico e al rincaro delle bollette e alle fluttuazioni del mercato internazionale delle fonti fossili, ma nello stesso tempo di inevitabile complessità tecnica, che saranno al centro del convegno di questa mattina patrocinato da Confindustria della provincia Granda e ospitato nella sala conferenze della sede dell’organizzazione di categoria industriale in via Bersezio a Cuneo, con il contributo organizzativo del gruppo editoriale Polografico.

Relatore d’onore sarà proprio il Ministro Gilberto Pichetto Fratin il quale fornirà una serie di attesi spunti e aggiornamenti politico amministrativi a una platea di operatori economici, aziendali, professionali e informativi, dei settori pubblici e privati, per rendere fruibile uno strumento di cooperazione volto a trasformare il consumatore finale di energia in produttore autonomo della stessa, secondo logiche di produzione indipendente e di autoconsumo e con la possibilità di rilasciare l’eccedenza di energia nella rete pubblica.

Al tavolo degli interventi prenderanno altresì la parola: Stefania Crotta, direttore del settore ambiente, energia e territorio della Regione Piemonte; Piercarlo Rolando, amministratore delegato di Rina prime value service; Nunzio di Somma, senior director technical service della stessa Rina; Stefano Fantacone, direttore del centro Europa ricerche; e Angelo Robotto, direttore Ires, l’istituto per le ricerche economiche e sociali alle dipendenze funzionali della Regione Piemonte.

Saranno affrontate le potenzialità e anche quelli che purtroppo sono i limiti operativi delle Cer, per esempio per quanto riguarda ciò che non rende agevole la loro piena estensione al capitolo della generazione termica, o ciò che deve essere messo a punto affinché tutti e 145 i distretti industriali dell’Italia possano aderire al progetto delle comunità rinnovabili.

Il convegno odierno sarà moderato dal Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi assieme al direttore del Giornale del Piemonte Diego Rubero.

In effetti, il ruolo del settore bancario si sta rivelando sempre più fondamentale al fine di concorrere alla piena utilizzabilità dei fondi europei che impongono soglie di cofinanziamento non sempre alla portata dei bilanci pubblici statali e regionali. Si stanno infatti intensificando, da parte sia delle banche di sistema che delle realtà creditizie a maggiore radicamento geografico, le linee di credito agevolato per consentire il decollo delle Cer e la moltiplicazione degli effetti di leva benefica degli incentivi di legge e di fondi di garanzia come quelli costituiti dalla legge presso la SACE.

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