Far salire il premierato, far scendere i tassi: la ricetta di Beppe Ghisolfi su Rete 4 a Stasera Italia

Il Banchiere internazionale e scrittore è intervenuto martedì in collegamento con lo studio del popolare talk show di attualità politica, economica e sociale condotto da Barbara Palombelli nella prima serata del canale Mediaset, dove erano altresì ospiti il deputato ed ex ministro Maurizio Lupi per il centrodestra e la collega Paola de Micheli per il centrosinistra (entrambi hanno condiviso, in governi diversi, il primo con Renzi e la seconda con Conte, il dicastero delle infrastrutture e dei trasporti oggi guidato dal leader leghista Matteo Salvini).

Il dibattito ha tratto il primo elemento di spunto dalla conferenza stampa svolta proprio nello stesso martedì sera, contestualmente alla messa in onda del programma, da palazzo Chigi dalla Premier Giorgia Meloni a seguito del vasto giro di consultazioni dalla medesima indetto con i partiti delle opposizioni al fine di addivenire a una base di lavoro condivisa sul terreno delle riforme costituzionali.

La linea emersa dagli incontri ha fatto propendere la Presidente in carica del Consiglio dei Ministri, e leader di Fratelli d’Italia, per una soluzione possibile sul modello del premierato: in sostanza, il Presidente della Repubblica rimarrebbe una figura di garanzia dell’unità costituzionale e nazionale, mentre il corpo elettorale italiano sarebbe chiamato a pronunciarsi, in concomitanza con il rinnovo del Parlamento, per la diretta elezione del Capo del Governo, con le stesse modalità con cui già oggi vengono scelti i Sindaci e i Presidenti delle Regioni (e presto forse, di nuovo, anche i Presidenti delle Province).

Il premierato porterebbe con sé, pertanto, il potere di procedere alla nomina ovvero alla revoca e sostituzione dei Ministri da parte del Premier, superando l’attuale dispositivo costituzionale che assegna al Presidente del Consiglio un semplice potere di proposta da condividere con il Capo dello Stato e, soprattutto e ancor più, con il sistema dei partiti che compongono la maggioranza parlamentare uscita dalle elezioni.

Il Professor Ghisolfi, storicamente pungente giornalista TV del Nord Ovest che – come titola il best seller Aragno di cui egli stesso è autore – ha “visto da vicino” decine di personalità del mondo politico e istituzionale in quarant’anni di carriera mediatica e bancaria apicale, ha espresso il proprio punto di vista favorevole nei confronti del premierato, poiché una simile formula contribuirebbe a consolidare la stabilità dei Governi abbinandoli direttamente alla durata e alla vita della legislatura parlamentare – così come già ora avviene per i Comuni dal 1993 e per le Regioni dal 2000 – e garantirebbe più certezze alle politiche economiche e finanziarie che devono essere seguite e realizzate e una più incisiva selezione dei Ministri senza le attuali estenuanti negoziazioni da seguire ogni volta con i partiti della coalizione.

In tal senso, il riassetto delle Istituzioni procede di pari passo con i progetti di risanamento e rilancio dell’economia, aumentando il livello di fiducia di quanti devono o vorrebbero attuare un investimento monetario o manifatturiero nel nostro Paese avendo la necessità di poter contare su un quadro di riferimento politico normativo sottratto ai rischi della instabilità.

Instabilità che si continua a registrare dal punto di vista delle condizioni macro finanziarie in cui l’Italia è immersa nel più generale contesto europeo e occidentale, segnato dal protrarsi degli effetti del conflitto russo in Ucraina che ha portato con sé il rincaro prolungato delle bollette e dei prezzi dei prodotti a elevata impronta energetica e di quelli alimentari basati sul grano.

Non è un caso che l’Italia stia vivendo il paradosso di una produzione industriale in frenata e in calo – a causa di aumenti esogeni degli oneri di sistema su finanza e capitale circolante – e di un prodotto interno lordo viceversa in aumento, grazie alla accresciuta domanda estera che consente di smaltire i magazzini e di collocare i beni già prodotti. Quindi i problemi da affrontare attengono per lo più a riassetti di tipo domestico non più rinviabili. La vicenda delle emissioni di BTP dedicati, che hanno riscosso ampi livelli di adesione, è la conferma di come il miglioramento dei livelli di fiducia sia una premessa all ripartenza.

Il Professor Ghisolfi, ottenendo una condivisione bipartisan da parte dei presenti in studio, ha sottolineato come le scelte su scala europea, eccessivamente orientate alla austerità monetaria – che si somma a quella fiscale – non abbiano condotto a una calmierazione del tasso di inflazione, che rimane viceversa elevato, bensì abbiano configurato – al pari del carovita – una seconda impropria tassa aggiuntiva a carico delle categorie sociali più vulnerabili che necessitano di richiedere liquidità in forma di prestiti o mutui per l’acquisto della prima casa o per la conduzione dell’attività aziendale.

Una bellissima lezione di educazione finanziaria inseparabile da quella istituzionale, in una fase storica in cui proprio il Governo Meloni – in ciò personalmente ringraziato dal Professor Ghisolfi in qualità anche di direttore responsabile del magazine Banca Finanza – sta portando avanti in Parlamento l’iter di approvazione del disegno di legge di riforma del mercato dei capitali e di recepimento delle direttive europee sulla concorrenza dove viene previsto ufficialmente l’insegnamento obbligatorio dell’ABC e della alfabetizzazione economica fra gli studenti delle scuole superiori.

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