Albania, i prestiti bancari crescono e trovano casa

Gli andamenti del settore bancario, dal punto di vista della capacità erogativa, confermano le migliori previsioni formulate dal governatore centrale Gent Sejko con riferimento ai requisiti di solidità patrimoniale e di liquidità corrente degli istituti con sede legale e operativa nel Paese delle Aquile. Il merito è di una pluralità di circostanze fra loro concomitanti: l’apprezzamento della moneta nazionale Lek nei confronti dell’Euro, disponibile in quantità maggiori per effetto della crescita dei depositi funzionali alle transazioni con l’estero e con l’Unione Europea in particolare; e la capacità delle banche locali di assorbire le garanzie necessarie all’attivazione di nuovi e ulteriori finanziamenti.

Questi ultimi concentrati soprattutto sul mercato immobiliare e delle costruzioni residenziali che – come evidenziato già in precedenza dallo stesso governatore Sejko – sono in forma consolidata l’elemento trainante dell’economia reale albanese. In parallelo, risultano in netta crescita i prestiti al consumo, richiesti dai nuclei familiari per fare fronte a momentanee esigenze di cassa e connessi a necessità come la sostituzione degli autoveicoli, a favore di modelli di vetture più performanti nel consumo di carburanti, o come l’arredo della propria abitazione.Nel solo mese di febbraio, il totale dei finanziamenti monetizzati a favore di persone e cittadini è ammontato a 19,2 miliardi di Leke, corrispondenti a 165,5 milioni di euro, con un aumento globale in percentuale di quasi 12 punti, quale media fra il più 18 per cento nell’ambito dei crediti al consumo e il più 4 riferibile ai prestiti personali.In tale ambito, i prestiti denominati in euro hanno rappresentato il 52 per cento del totale e, dal punto di vista tendenziale, sono saliti del 40 per cento, consolidando un andamento piuttosto sostenuto per il secondo anno consecutivo, dunque proprio in corrispondenza con il percorso di progressivo, e oramai irreversibile, rafforzamento del Lek nei confronti della moneta unica europea.”Negli ultimi due anni – hanno commentato dalla Banca centrale di Tirana – i depositi e la raccolta di fondi denominata in euro stanno crescendo a un ritmo superiore rispetto a quelli rappresentati in leke, per effetto degli accresciuti rapporti interpersonali e dei maggiori trasferimenti e rimesse monetarie degli emigranti dai Paesi della UE. Questo ha aumentato i fondi disponibili in euro a favore del settore bancario, creando più offerta di prestiti nella valuta europea”.Dal punto di vista dei settori di destinazione delle risorse così erogate, “l’aumento dei affidamenti creditizi – prosegue l’analisi della Banca centrale – è arrivato principalmente dalla voce dei prestiti finalizzati all’acquisto di alloggi”. Per una ragione piuttosto semplice: “Nella valuta europea, l’aumento dei tassi di interesse è stato più contenuto, perché il segmento bancario è molto liquido in questa valuta, grazie alla forte crescita dei depositi aperti in euro. Inoltre, le pressioni per migliorare le condizioni dei fondi in moneta UE sono state un più facili, perché i clienti non dispongono a oggi di alternative di investimento competitive, come obbligazioni e buoni del tesoro da riversare per investimenti in leke. In questo modo – concludono dal centro studi della Banca di emissione dell’Albania – la modalità di prestito erogata in euro sembra continuare a crescere, scontando anche eventuali inerzie o rallentamenti nel grande desiderio degli albanesi di investire in immobili”.

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