L’inclusione finanziaria, la digitalizzazione e gli scenari post pandemici e bellici sono stati al centro del summit plenario che si è svolto a Cartagena, in Colombia, nel corso della giornata di venerdì appena concluso, quando il presidente Isidro Fainé, assieme al direttore generale Peter Simon, ha riunito amministratori e soci del World saving bank institute, in sigla WSBI, l’istituto mondiale delle casse di risparmio con sede centrale a Bruxelles.
Alla riunione ha preso parte il Professor Beppe Ghisolfi, Banchiere e scrittore, unico rappresentante Italiano nel CDA di tale istituzione federativa di livello planetario che riunisce decine di Paesi in tutti i continenti del globo, industrializzati e in via di sviluppo, dove un ruolo proattivo viene svolto dalle Banche retail e dagli enti di origine e di emanazione bancaria volti a promuovere la difesa del potere d’acquisto del risparmio, la sua finalizzazione allo sviluppo locale, l’educazione finanziaria e l’inclusione economica e digitale delle micro e piccole imprese e delle categorie più vulnerabili e decentrate geograficamente.
Valori riassumibili nelle tre Erre: radicamento regionale, servizio retail (quindi personalizzato) e responsabilità sociale. Da intendersi, quest’ultima, come vocazione a orientare parte della redditività bancaria verso l’erogazione e il sostegno a servizi di utilità economica e collettiva che si estendono oltre il concetto di clientela aziendale per abbracciare quello di comunità locale di riferimento e insediamento: l’educazione finanziaria, integrata e oramai inseparabile da quella info-telematica, è una di queste funzioni poiché consente un più generalizzato, sicuro e informato accesso ai sistemi di pagamento e di transazione riconosciuti internazionalmente.
Il simposio ha messo in evidenza la crescente sensibilità dei soci, amministratori apicali e banchieri del WSBI nei confronti delle comunità regionali meno beneficiate dai grandi sviluppi infrastrutturali – e viceversa più colpite dalle trasversali emergenze climatiche, energetiche e alimentari – e l’attenzione dello statuto del WSBI verso quanti risiedono in quelle aree del globo dove maggiori sono i divari – sia interni che nel confronto con l’estero – nei tassi di alfabetizzazione economica e tecnologica, e nelle pari opportunità di genere, a causa di crisi belliche e ambientali, dall’Africa subsahariana ad alcune aree nevralgiche dell’America latina e dell’Asia fino più vicino a noi, all’Ucraina aggredita dalla Russia.
L’approccio è naturalmente diversificato in funzione della macro area geografica di volta in volta presa in considerazione. Nel nord del mondo, per esempio nell’Unione Europea, la questione è quella connessa alle soluzioni da offrire per mitigare i disagi della rarefazione della presenza degli sportelli fisici, la cui chiusura spesso risponde a obiettivi di razionalizzazione dei costi materiali degli istituti di credito e di contenimento della onerosità dei servizi offerti alla clientela più propensa a utilizzare smartphone e dispositivi palmari e mobili.
Gli istituti aderenti al WSBI, pertanto, da tempo sono impegnati a bilanciare tale tendenza con l’attivazione di punti di contatto fisico per favorire la raggiungibilità dei servizi bancari da parte degli abitanti delle comunità più piccole e distanti e a rischio di spopolamento, delle quali viene allo stesso tempo promossa la interconnessione con le zone più attrezzate.
Sul versante, invece, delle altre regioni del pianeta, in particolare del sud del mondo, ma anche dell’est estremo, l’impegno della galassia del WSBI è a istituire linee di finanziamento e di donazione a sostegno della modernizzazione ambientale di aziende e distretti, della fioritura della micro impresa rurale e artigianale, di soluzioni rispettose del suolo e della salute e dell’inclusione finanziaria e digitale di base delle popolazioni come premessa per risolvere croniche questioni di violenza di genere e di povertà e marginalità alimentare e medicale.
Risultati che negli ultimi anni stanno evidenziando una certa visibilità misurata dal coinvolgimento di un sempre maggior numero di persone e di categorie beneficiate dai progetti patrocinati e sostenuti dai soci e dai vertici del WSBI.
Nel corso dei lavori del convegno, il Professor Ghisolfi, accompagnato dal dirigente ACRI Francesco Coccia, ha avuto occasioni di interfaccia sui temi di principale attualità globale e continentale con il proprio Presidente Isidro Fainé, con il Direttore generale Peter Simon, con la Presidente del Gruppo europeo delle casse di risparmio Dominique Goursolle Nouhaud e con il massimo responsabile macroregionale di world saving bank institute per la Colombia e l’America Latina, Diego Prieto Rivera.
“Abbiamo affrontato una fase convulsa e turbolenta sul fronte dei tassi di interesse, così come su quello della constatazione di nuovi focolai di crisi del mercato bancario, come nel caso della vicenda della Silicon Valley Bank. Contemporaneamente, i nostri istituti di credito non sono stati esentati da obblighi di adeguamento normativo e patrimoniale come quelli connessi a Basilea 4. Tuttavia, la nostra storica vocazione prudenziale e di medio lungo termine, ci permette di continuare a lavorare nella proiezione di una visione sociale del nostro impegno creditizio e bancario, come strumento per tendere a un mondo più equo, più sostenibile, con meno diseguaglianze tra regioni e all’interno di esse”, ha concluso Fainé.
Cartagena, perla UNESCO della terra colombiana, è stata prescelta poiché città simbolo della convergenza storico culturale tra Europa e Sud America in ottica transatlantica, una comunione che oggi si realizza con lo scambio delle migliori buone prassi tra le casse di risparmio e le banche retail il cui ruolo aziendale ha assunto nel tempo una valenza di politica economica e sociale in continuo dialogo con le istituzioni decisionali collettive e con i responsabili della finanza pubblica.