L’Italia era rimasta tra i nove Paesi dell’Unione europea senza una figura femminile a capo del governo. Questo non è l unico dato positivo in risposta a quel titolo che apri’ dentro me sgomento. La finanza – come tanti altri settori dell’economia e della società – oggi ha bisogno
della visione delle donne e delle loro competenze per valorizzare la capacità di co-
struire non solo per se stesse, ma per la comunità in cui viviamo e lavoriamo, di tessere
relazioni e di abitare gli spazi per tutte le persone.
Sradicare il dominio tradizionalmente maschile della finanza non serve solo per una giusta e doverosa parità di genere, ma soprattutto per l’urgenza di avvalersi dell’apporto di
un altro punto di vista. Ora che le donne si stanno mettendo in gioco, anche nell’ambito
della finanza, la sfida è quella di non ripercorrere le strette strade già calcate da modelli interamente pensati sul genere maschile, ma provare a costruire, insieme agli
uomini, un modello diverso. Ci sono molti studi che dimostrano che la pluralità, la diversità sia un valore aggiuntivo per il management e per la governance.
Dove sono presenti figure femminili in organi apicali – non in modalità residuale – ci sono minori profili di rischio in rapporto al rendimento, maggiore redditività e la possibilità di costruire piani a medio-lungo termine – che dunque guardano al benessere complessivo delle comunità e dell’ambiente – abbandonando la logica del breve termine che appartiene ai modelli che finora hanno guidato economia e finanza e che hanno condotto all’eccessivo sfruttamento del pianeta e alla precarizzazione del lavoro, per inseguire sempre il massimo
rendimento nel minor tempo possibile.
Sono stati fatti passi avanti, in tanti settori. Nel 2022 ci sono dati importanti relativi alla crescita delle imprese femminili. Per me è questa la forza delle DONNE. Le donne che ad oggi dimostrano coraggio .Guardiamo i fatti: viene registrato un incremento complessivo del 22,2% rispetto al 2021 registrando 19.662 domande accolte pari al 6,9% del totale.
La prospettiva, per il 2023 dovrebbe essere in linea con obiettivi di crescita negli investimenti, quindi accesso al fondo di garanzia al fine di realizzare investimenti rivolti al potenziamento delle imprese presenti sul mercato oltre che alla nascita di start up. Un passo importante è stato registrato nella legge di stabilità con il rifinanziamento di alcune misure a partire dallo stanziamento ad hoc per le imprese femminili di 100 milioni di euro attingendo alle risorse del PNRR, Missione 5 Inclusione e coesione, destinate all’incentivo Smart & Start gestito da Invitalia e diretto alla nascita e crescita delle startup innovative che presentino progetti di investimento compresi tra 100 mila e 1,5 milioni.

Sarebbe, infine, importante per le imprese femminili avere una serie di supporti al fine di facilitare la crescita e partire dalla cultura finanziaria, attivare una comunicazione strategica di ciò che si fa e degli obiettivi. Per questo bisogna insistere sull’ efficace richiesta che l’ educazione finanziaria diventi legge.
Bisogna far leva sulla grande potenzialità del sistema incentivi e finanziamenti che rappresentano davvero un punto importante nello sviluppo delle imprese rosa. Di strada ce n è tanta da fare, lo dico con grande umiltà, ma siamo partite con un dato poco incoraggiante, e ad oggi possiamo dire che abbiamo realizzato passi importanti. Bisogna continuare ad aumentare la crescita della fiducia in noi donne.
I punti di forza? Lungimiranza, e tenacia per questo lancio un hashtag, #nonsolo8marzo perché il successo, il rispetto, l’ autostima vanno costruiti ogni giorno. Buona giornata internazionale della Donna e continuiamo a credere in noi stesse, prima ancora di farci apprezzare dagli altri.
Angelica Bianco editorialista
Edizione straordinaria