Il primo dei quali è: non vi sarà nessun aumento dei tassi di riferimento, poiché un simile scenario viene considerato allo stato attuale necessario, anzi controproducente a danno dell’economia produttiva, poiché le misure di politica fiscale e di bilancio governativo, volte alla disinflazione, stanno sortendo i propri effetti calmieratori sul livello generale dei prezzi; non rendendo utile, pertanto, una politica monetaria di stampo restrittivo tesa a ridurre i quantitativi di moneta circolante.
Punto secondo: i trasferimenti monetari delle comunità albanesi residenti all’estero, garantendo flussi continui di valuta pregiata nell’economia locale, permettono il consolidamento del cammino di rafforzamento della moneta Lek nei confronti soprattutto dell’Euro e del dollaro statunitense, il che concorre a ridurre il tasso d’inflazione per la componente relativa ai prodotti d’importazione, industriali ed energetici.
Di contro, la crescita degli investimenti comunitari targati UE Ipard nei settori agricolo e agroalimentare, e il forte aumento degli arrivi e delle presenze turistiche, hanno permesso un ampio segno positivo a valere sulle esportazioni di prodotti e servizi artigianali ed enogastronomici, non penalizzati dal rafforzamento della valuta nazionale e anzi ulteriori attrattori di moneta estera.
Il piano governativo di resistenza sociale, neutralizzando gli effetti dei rincari internazionali sulle bollette domestiche di famiglie e piccole imprese, ha permesso di dare continuità ai consumi delle famiglie e agli investimenti delle piccole e micro imprese; mentre sul fronte del mercato delle costruzioni, i rincari delle materie prime, se è vero che hanno condotto a un aumento degli affitti e del costo di compravendita per metro quadro, a oggi stanno esercitando un impatto tuttavia limitato alla sola Capitale Tirana – non anche nel resto del Paese – e comunque un impatto non socialmente recessivo in un Paese dove il 93 per cento delle famiglie è proprietario dell’abitazione principale che occupa, e in Albania non vigono né sono in previsione forme di tassazione patrimoniale sulla prima o seconda casa.
Il governatore Sejko ha semmai posto l’accento sul tema dell’emigrazione dei giovani e degli adulti a maggiore specializzazione, sottolineando il rischio che ciò potrebbe condurre a delle pressioni sul fronte degli andamenti salariali. Tanto che per scoraggiare i movimenti migratori, il governo Rama sta studiando un moderato aumento del salario minimo di avviamento lavorativo e nuove leggi per incentivare il lavoro autonomo e le startup digitali, in maniera da favorire l’insediamento di figure professionali a più alta qualificazione, in grado di realizzare redditi soddisfacenti – rilevanti ai fini del computo del PIL – senza con ciò surriscaldare il mercato del lavoro e di conseguenza senza causare ritorni di fiamma sul livello complessivo dei prezzi che, secondo il governatore Sejko, tornerà a normalizzarsi tra la fine del 2023 e il primo semestre del 2024.
L’Albania si conferma pertanto un Davide in grado di sfidare con profitto i Golia dei mercati valutari, e ciò grazie a un sistematico e sistemico raccordo con le autorità di politica economica e fiscale.
La Ministra del governo Rama Elva Margariti, intervenendo alla cerimonia di celebrazione del museo della Moneta, ha dichiarato che “attraverso la numismatica comprendiamo tutta una serie di meccanismi economici e sociali, oltre che artistici. L’educazione monetaria è un tassello fondamentale delle azioni di educazione giovanile, che dallo studio di una moneta possono apprendere intere pagine di storia fondamentali per il loro futuro consapevole”.
L’Albania si conferma in prima linea nello sviluppo delle proprie eccellenze storiche per una educazione finanziaria accessibile e comprensibile.