Il vicepresidente Giordano Gorini: la fonte idroelettrica rimarrà centrale anche nel prossimo futuro. La più rappresentativa associazione di categoria delle aziende italiane oltre Adriatico, ha preso parte alla più recente riunione convocata dalla Ministra Delina Ibrahimaj per il consiglio nazionale degli investimenti, apportando il proprio autorevole punto di vista per il tramite del vicepresidente Giordano Gorini.
La ministra dell’economia e delle finanze, Delina Ibrahimaj, ha convocato la riunione di inizio anno del Consiglio economico nazionale, l’organismo di consultazione delle categorie imprenditoriali e delle associazioni degli investitori, con l’obiettivo di definire le priorità espresse dal mondo delle imprese e di coordinarle al massimo con le politiche di bilancio annuale e pluriennale.
La ministra Ibrahimaj, in rappresentanza del Premier Edi Rama e della Vicepremier Belinda Balluku, ha ricordato l’impegno del proprio Governo volto a minimizzare l’impatto dei rincari energetici e a stabilire fasce di tutela e salvaguardia a beneficio della totalità delle famiglie, della maggioranza delle PMI e delle imprese operanti in regime di media tensione.
Confindustria Albania, la più importante e rappresentativa organizzazione imprenditoriale del made in Italy oltre Adriatico, ha preso parte a tale riunione plenaria per il tramite del proprio vicepresidente Giordano Gorini, qualificato imprenditore nel settore della produzione idroelettrica e delegato al settore energetico.
Elogiando il grande impegno del governo e dei competenti dicasteri della Repubblica d’Albania nell’ambito della generazione di energia, il delegato di Confindustria ha posto contestualmente l’accento sulla necessità di adeguare e potenziare di conseguenza le reti infrastrutturali di trasmissione e di distribuzione e di fare fronte al problema, segnalato dagli imprenditori associati, connesso agli sbalzi che si verificano nella tensione elettrica.
Il vicepresidente Gorini, in perfetta coerenza con quanto già evidenziato in occasione della assemblea plenaria dello scorso mese di maggio, ha ribadito l’importanza di non creare dualismi tra le fonti tradizionali e fossili e quelle rinnovabili, poiché il ruolo del segmento idroelettrico continuerà a rivestire una fondamentale importanza anche nel contesto di una crescente diversificazione verso altre diverse modalità di generazione.
Confindustria Albania, fin dall’inizio della fase emergenziale globale, e anche prima, si è caratterizzata per un ruolo altamente costruttivo e propositivo, sul versante dei progetti energetici, con l’obiettivo di realizzare un sistema infrastrutturale e tariffario in grado di coniugare le giuste attese di redditività degli investitori con le istanze di sostenibilità delle tariffe finali, obiettivo che può essere conseguito principalmente tramite la possibilità di contare su concessioni congrue dal punto di vista temporale e in grado di assicurare certezza giuridico legale agli operatori.
I processi relativi alle fonti fossili non sono in contrasto con quelli per il potenziamento delle fonti rinnovabili, tutt’altro, e uno sviluppo su entrambi i piani può portare l’Albania a conseguire in anticipo gli obiettivi di indipendenza energetica e dello status del ruolo di esportatore netto.
Allo stato attuale, come certificato dalle Banca centrale d’Albania, le misure adottate dal governo in termini di fissazione di uno scudo o tetto massimale tariffario al dettaglio, hanno consentito il contenimento del tasso di inflazione al di sotto della media regionale ed europea, oltre a un certo livello di competitività e di continuità delle attività industriali e manifatturiere.
Sullo stesso argomento, il Primo Ministro Edi Rama ha confermato l’intenzione del governo di procedere a una tassazione di tipo straordinario sugli utili conseguiti dalle compagnie esportatrici di energia, con l’obiettivo di integrare gli assegni pensionistici.