Ghisolfi e le origini del Bignamino: “Quando Kristalina Georgieva disse che il peggio doveva ancora arrivare…”

Il Banchiere internazionale e scrittore ripercorre, nel corso di una recente intervista, le tappe più significative che hanno condotto a scrivere il best seller numero sette realizzato e distribuito come sempre da Nino Aragno: “Durante la riunione plenaria del fondo monetario internazionale dello scorso anno a Washington, la direttrice generale Kristalina Georgieva disse esplicitamente che purtroppo, per le nostre economie, il peggio sarebbe dovuto ancora arrivare”.


Proprio da qui, da quelle parole chiave, l’attuale consigliere di amministrazione e rappresentante italiano nel gruppo mondiale delle casse di risparmio ha tratto lo spunto per scrivere un autentico breviario di sopravvivenza nel contesto dell’attuale e non più solo contingente crisi finanziaria che – come i fatti dei mutui e dei titoli derivati del 2007 insegnano – si trasferisce con effetti sempre più immediati nella vita concreta di famiglie e aziende diventando crisi economica reale in pieno.

Prendiamo il tema dell’inflazione energetica e domandiamoci per esempio, al netto delle polemiche politiche e politicanti odierne: perché si verificano gli attuali rincari e perché i prezzi interni non scendono neppure quando a calare sono le quotazioni internazionali? Certamente influiscono sugli importi finali le componenti fiscali italiane, portato dei vincoli di finanza pubblica (leggi fiscal compact, di cui si parla nel breviario); ma a livello estero un ruolo importante è giocato dal meccanismo dei futures, in pratica dei contratti che possono essere usati sia per coprire il rischio di un rialzo, sia per alimentarlo, come nella gran parte dei casi è avvenuto fino a quando l’Unione Europea non ha trovato più recentemente l’accordo sul price cap o tetto massimo al costo di acquisto di petrolio e gas.

Proprio la vigenza di tali contratti – che incidono anche sui costi energetici di raffinazione del petrolio per trasformarlo in carburante per le stazioni di servizio dove andiamo a fare il classico pieno – fa sì che il calo dei prezzi al dettaglio, che tutti ci aspettiamo, avvenga in maniera più lenta e purtroppo differita.

I mercati dell’energia e delle materie prime – fra le quali si annoverano anche grano e cereali – sono assolutamente delle “piazze” che si muovono con strumenti di tipo finanziario, e la comprensione di questi passaggi aiuta a decodificare molte delle fenomenologie odierne alle quali stiamo assistendo e che entrano a pieno titolo nel serbatoio dell’auto (e del camion del trasporto merci) e nel carrello della spesa.

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