Passare dal variabile al fisso? Serve un certo tasso… di educazione finanziaria

Il senatore di Forza Italia Dario Damiani, capogruppo del partito di Silvio Berlusconi alla commissione Bilancio di palazzo Madama, e che con il Banchiere e amico Beppe Ghisolfi condivide varie iniziative per l’alfabetizzazione finanziaria di studenti e famiglie, sottolinea l’importanza di una disposizione della recentissima manovra economica a tutela dei cittadini mutuatari più esposti all’inflazione e ai rincari dei tassi.


Il senatore di Forza Italia Dario Damiani, capogruppo del movimento azzurro nella commissione bilancio di palazzo Madama, ha espresso parole di plauso per il recepimento, nella legge di stabilità da poco entrata in vigore per l’anno in corso, della disposizione che consente il passaggio pressoché automatico dal tasso variabile a quello fisso per i mutuatari.
Superata tuttavia la fase di emergenza tempistica, dettata dalla assoluta necessità di evitare l’esercizio provvisorio del bilancio statale, il senatore di maggioranza lancia la proposta di rinforzare il pacchetto di aiuti dedicati a coloro che, avendo contratto un mutuo casa, devono comunque fronteggiare maggiori costi e oneri fiscali e bancari.

La normativa introdotta con la legge di stabilità prevede che il passaggio dal tasso variabile a quello fisso, reso indispensabile dall’obiettivo di evitare che la politica monetaria della BCE contro l’inflazione non si ripercuota sui correntisti con minore potere d’acquisto, si applichi ai mutuatari con indicatore ISEE fino a 35.000 euro e mutuo residuo da estinguere fino a 200.000 euro.

Dario Damiani specifica che, quanto prima, sarà necessario mettere a punto una proposta che preveda ulteriori agevolazioni volte a ridurre gli oneri che continueranno a manifestarsi nel corso del 2023 in considerazione di quanto dichiarato dalla presidente della banca centrale europea, Christine Lagarde, sulla determinazione a sconfiggere l’inflazione e a ricondurla ai livelli tendenziali fissati dal trattato di Maastricht: “Occorre ragionare su un fondo compensativo, da concretizzare nella forma di un credito d’imposta per i diretti interessati, che consenta di recuperare il differenziale tra il tasso variabile e quello fisso, in maniera da permettere una neutralità sul piano dei costi di chi contrae o ha contratto un mutuo, in aggiunta alle agevolazioni fiscali e finanziarie già vigenti”.

Le statistiche ufficiali indicano in effetti che il tasso variabile è inevitabilmente influenzato dalle scelte della BCE, ma anche il tasso fisso non è esente da costi che gli istituti di credito applicano per la gestione di questo tipo di finanziamento. Proprio in considerazione di quest’ultimo aspetto, il parlamentare di Forza Italia è stato il primo convinto assertore e sostenitore di questa preziosa e precisa agevolazione legislativa che – nelle intenzioni dello stesso promotore – intende costituire il primo gradino di una più ampia e complessiva tutela dei contraenti mutuo: nella consapevolezza di come anche il tasso fisso non sia esente da oneri addizionali in un contesto di alta inflazione non ancora strutturale ma comunque destinata a permanere nel medio breve termine.

Il senatore Damiani è da sempre molto attento e sensibile ai temi della educazione e della accessibilità degli strumenti della finanza: egli, legato peraltro da amicizia e stima con il Banchiere mondiale Beppe Ghisolfi, ha riproposto il progetto di legge volto a introdurre e sancire la obbligatorietà dell’insegnamento e dell’apprendimento della disciplina dell’educazione e della alfabetizzazione finanziaria.

L’editoriale di AZ

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