Proprio qui i due capi di Governo hanno svolto l’intervento congiunto più significativo, ribadendo i sentimenti di reciproca stima, personale amicizia e istituzionale solidarietà relativa al pieno sostegno della Grecia a favore del percorso europeo dell’Albania.
“Il nostro futuro comune – ha ribadito il Premier ellenico – è nell’Unione Europea. Non sarà un cammino facile, ma è un traguardo che l’Albania merita assolutamente per il proprio ruolo di soggetto diplomatico proattivo nella regione balcanica e nelle sedi internazionali dalla NATO alle Nazioni Unite. La comunità di nazionalità greca residente in terra albanese è un ponte insostituibile di comunione, cooperazione e dialogo continuo tra i nostri due Stati, e come tale va accudito, tutelato e promosso per la propria funzione culturale ed economica”.
Il Primo Ministro di Atene ha inoltre ribadito, in sintonia con Rama, che intento comune è mettere in atto e consolidare una politica in grado di fornire i necessari e giusti incentivi economici in campo imprenditoriale, assistenziali a favore degli anziani e didattici a beneficio dei ragazzi impegnati nelle scuole del bilinguismo dove l’insegnamento del greco si svolge al pari dell’apprendimento dell’albanese e dell’inglese; ciò perché le comunità di origine ellenica trovino le risorse per promuovere lo sviluppo nei propri territori di residenza senza dover emigrare, ma mettendo a valore i luoghi meravigliosi dell’Albania meridionale.
Edi Rama a tale proposito ha espresso parole di elogio nei confronti delle iniziative imprenditoriali realizzate a oggi dalla minoranza ellenica, che costituiscono un’eccellenza economica per l’intero Paese delle Aquile.
La conferenza si è conclusa con un annuncio importante da parte dello stesso Primo Ministro albanese: la piazza più importante di Dropull Dervican sarà riqualificata a livello urbanistico e dedicata in forma memoriale al compianto padre del Premier Mitsotakis.
Il genitore dell’attuale capo del governo greco, infatti, ricopriva la stessa carica istituzionale del figlio quando, esattamente 31 anni fa nel 1991, si recò negli stessi luoghi di una Albania all’epoca sofferente che si stava liberando dalla dominazione del totalitarismo ateista e stalinista. Da allora a oggi, pur rimanendo ancora talune questioni da risolvere – in primis la vicenda della revisione dei confini marittimi che sarà decisa dalla corte dell’Aia -, tra i due Paesi, con particolare riferimento agli anni più vicini, sono stati compiuti progressi importanti sul fronte doganale e del sostegno agli interscambi commerciali e alla libera circolazione di persone, pendolari e turisti.
Sul versante economico, a tutt’oggi operano in territorio albanese ben 367 società e aziende greche e a capitale misto binazionale, e sebbene l’andamento degli investimenti diretti ellenici in Albania abbia risentito delle passate recenti crisi economiche di Atene e degli effetti della pandemia, da aprile 2021 a oggi tale indicatore evidenzia aumenti costanti su base trimestrale che fanno della Grecia l’ottavo Paese investitore, con l’impegno a crescere negli ambiti del turismo, dell’agricoltura e della produzione energetica.
Viceversa, sempre a causa della recessione che colpì i mercati finanziari e i titoli sovrani greci, si è registrato un disimpegno ellenico in campo bancario, in ultimo certificato dalla recentissima acquisizione da parte di OTP Bank Albania della totalità della locale rete di sportelli che era di proprietà di Alpha Bank. In precedenza, era toccato alla National Bank of Greece confluire nella compagine azionaria e nella ragione sociale e commerciale di Abi o American Bank of investment, realtà di emanazione della comunità albanese degli Stati Uniti d’America.