Porto Romano approda alla gara internazionale di gennaio. Rama e Balluku: infrastruttura al servizio di Balcani, Adriatico e Nato

Il Premier e la Vicepremier dell’Albania confermano: sarà un progetto destinato a mobilitare e calamitare uno straordinario flusso turistico, industriale e commerciale che aumenterà progressivamente la ricchezza e il valore aggiunto creato e allocato nei Balcani con benefici per l’Europa intera e per i Paesi filo NATO.

I posti di lavoro preventivati di nuova attivazione, a seguito dell’avvio dei cantieri e della messa a regime delle attività programmate nel piano di sviluppo industriale, sono calcolati in 1500 unità occupate, a fronte di un investimento complessivo di 390 milioni di euro coperti al 54 per cento dalla compagnia costruttrice futura aggiudicataria della gara internazionale – che sarà indetta per la fine del prossimo mese di gennaio con esito comunicato entro il successivo luglio – e al 46 per cento dallo Stato attraverso l’intervento in conto capitale dell’autorità portuale di Durazzo e pertanto senza oneri per il bilancio del Governo albanese né quindi per i cittadini.

Il bando internazionale si basa sul progetto redatto dal rinomato studio olandese Royal Haskoning DHV, autore di un analitico elaborato che stabilisce in maniera minuziosa il percorso di riqualificazione della complessiva area di Porto Romano, sotto l’aspetto non solo logistico ma altresì ambientale e di miglioramento strutturale della qualità della vita di residenti e turisti, con opere di bonifica e di riordino dei lotti industriali, delle aree verdi e dei percorsi marittimi. Previsto altresì un collegamento ferroviario di otto chilometri che unirà porto Romano al prossimo Porto turistico Marina yachting che sarà realizzato sotto il patrocinio degli Emirati Arabi Uniti.

Si tratta – come ha sempre ribadito la vicepremier Balluku – di due opere distinte dal punto di vista progettuale e giuridico, ma funzionalmente interconnesse. La strada ferrata consentirà a Porto Romano di fruire dei benefici delle connessioni ferroviarie verso Pristina, capitale del Kosovo, da una parte e verso Ocrida, Macedonia del Nord, dall’altra, in predicato di essere sviluppate come porti secchi, stagioni logistiche doganali e aree di retroporto.

Il nuovo Porto Romano, ha proseguito Balluku, cambierà il volto di Durazzo e dell’intera Albania per i prossimi 40 anni, quindi è un’opera che va oltre i destini singoli di ognuno di noi per incidere sulle prospettive dello sviluppo e della crescita nazionale e regionale.

La componente industriale dell’area di Porto Romano sarà organizzata come zona franca e zona economica speciale per accogliere investitori nel campo della trasformazione, della componentistica, dell’autotrasporto in ottica di trasversalità settoriale per incentivare la localizzazione di attività a maggiore valore aggiunto.

Il direttore editoriale Alessandro Zorgniotti

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