Elezioni in Lombardia, Niccolò Carretta (Azione): “Letizia Moratti ha grandi qualità”

Il Consigliere regionale della Lombardia, Niccolò Carretta, del partito “Azione” ci parla di politica a 360° dimostrando un forte attivismo. “Azione” fondato da Carlo Calenda, negli ultimi mesi, come partito politico, è cresciuto in maniera esponenziale in tutta Italia, diventando per chi è di orientamento liberale e liberal-socialista un vero punto di riferimento.

Inoltre bisogna ricordare che “Azione” con “Italia Viva” hanno costruito il Terzo Polo. Il Consigliere regionale Niccolò Carretta è orgoglioso di aver sposato il progetto di “Azione”.

Niccolò Carretta qual è il suo bilancio politico da Consigliere regionale della Lombardia?

Personalmente è un bilancio assolutamente positivo, perché in questi anni sono cresciuto molto, ho avuto la possibilità di studiare da dentro e a fondo i grandi temi di una regione complessa come la Lombardia. Sicuramente la pandemia ha reso questa legislatura atipica e credo che questo fattore abbia aiutato le persone a capire quale sia, nella pratica, il ruolo di Regione Lombardia e di un consigliere regionale, che rappresenta un territorio specifico indipendentemente dai colori partitici. Politicamente credo che la Giunta Fontana, che si è indebolita nel tempo con moltissimi rimpasti negli assessorati più importanti, abbia confermato quello che diciamo da anni, ovvero che la Lombardia possa e debba fare di più per tutelare le categorie più fragili, per affiancarsi alle imprese che vogliono investire e per dare slancio ad un territorio che ha perso terreno nei confronti delle grandi regioni europee di Germania, Francia e Spagna.

Niccolò Carretta

Perché ha deciso di sposare il progetto del partito Azione?

Sono stato eletto nella lista civica di Giorgio Gori nel 2018 e dopo aver osservato con molto distacco l’avvicinamento del Partito Democratico al Movimento 5 Stelle, ho voluto seguire il coraggioso progetto partitico di Carlo Calenda. Un percorso capace di parlare di riformismo e di porsi come reale terzo polo nei confronti di sovranismo e populismo. I temi legati alla concretezza, alla competenza e al “come” far accadere le cose penso siano i pilastri che la politica di destra e di sinistra abbia per anni messo in un cassetto, in favore di un’esagerata polarizzazione ideologica che non porta da nessuna parte.

Cosa ammira di Carlo Calenda?

Di Carlo Calenda ammiro certamente il coraggio delle scelte che ha preso, ammiro il suo percorso professionale e le cose che ha fatto da Ministro, come Industria 4.0: uno strumento che è stato capace di dare ossigeno e nuovi stimoli alle aziende del mio territorio, e non solo.

Qual è la più grande qualità di Letizia Moratti, candidata in Lombardia per il Terzo Polo?

La sua capacità manageriale è fuori discussione. Da Expo alla campagna vaccinale la dott.ssa Moratti è stata capace di gestire macchine storicamente lente e claudicanti. Anche per lei ho grande ammirazione per il suo percorso con la Comunità di San Patrignano e per il coraggio e l’umiltà con cui si è messa a disposizione di un progetto nuovo che vuole scardinare i vecchi meccanismi della politica regionale, che ormai non funzionano più.

Azione sta crescendo nei sondaggi. Qual è il segreto di questa crescita?

I sondaggi sono sondaggi e vanno presi come tali. Io mi limito a parlare dei risultati del Terzo Polo a livello regionale – in Lombardia abbiamo superato il 10% e siamo stati l’unica regione a farlo. Ad ogni modo non credo ci siano segreti o strategie preconfezionate: quello che stiamo facendo è lavorare seriamente sui grandi temi del Paese, senza dimenticare le piccole urgenze quotidiane, coinvolgendo sempre più bravi giovani amministratori senza fare test di provenienza. Vogliamo guardare avanti e non al passato: questo credo sia quello che vogliono gli elettori, che in questi anni hanno legittimamente fatto scelte di ogni tipo. Non siamo certo “i migliori”, ma siamo l’unico partito che ha scelto di parlare con i migliori per risolvere i grandi problemi del nostro tempo. Siano essi di destra o di sinistra, guardiamo al merito delle questioni senza pregiudizi e inutili ideologie.

Il direttore responsabile Agrippino Castania

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