Sono intervenute altresì, a portare messaggi di saluto e auspicio, la Viceministra degli affari esteri del governo Rama, Megi Fino, e la presidente della commissione nazionale per l’integrazione europea Jorida Tabaku.
In premessa dei lavori, il presidente Rakipi ha evidenziato l’importanza che, in parallelo all’evento europeo in assoluto più importante mai celebrato prima in Albania, ossia l’euro Summit, siano analizzate a livello strategico e tecnico le ragioni di una narrazione impropria che, finora, ha fatto prevalere minimi fattori di negatività su quelli di positività alla base dell’urgenza di integrare a pieno titolo Albania e Balcani occidentali nella UE. “L’instabilità politica interna si proietta sulla instabilità a livello continentale, la vera sfida che oggi si pone è accelerare”.
Temi ripresi dalla Viceministra Megi Fino, altresì autorevole partecipante al gruppo direttivo di Aiis, la quale ha ricordato come il naturale orizzonte del governo della Repubblica d’Albania sia l’Europa all’interno di un approccio atlantista che, in Istituzioni come la NATO e le Nazioni Unite, ha rafforzato a propria volta le ragioni e il cammino dell’integrazione, realizzando modernizzazioni del sistema interno, a livello giuridico economico e politico istituzionale, rispondenti non soltanto alle raccomandazioni europee ma altresì a più generali esigenze di consolidamento del posizionamento atlantico e di rispondenza alle esigenze della cittadinanza e della società.
Concetti ripresi dalla presidente della commissione parlamentare per l’integrazione UE Tabaku secondo la quale infatti l’adesione ha più senso se viene incontro a interessi sociali e non soltanto di classe politica.
Nel proprio messaggio augurale, l’Ambasciatore Alvaro Renedo Zalba ha riepilogato i vantaggi in cui consiste il valore aggiunto apportato dall’Albania all’Unione: il posizionamento geostrategico che ne fa il punto di ingresso nella macroregione balcanica dall’area mediterranea, la valenza di snodo energetico per concorrere a una maggiore indipendenza europea da tale punto di vista, il dinamismo e la creatività talentuosa della sua gioventù, l’alto tasso di europeismo della sua popolazione, la caratteristica assolutamente unica dell’armonia del dialogo interreligioso.
Intervenendo a propria volta a nome dell’Ambasciata d’Italia e del nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci, la consigliera diplomatica Carmen Taschini, responsabile del settore cultura e comunicazione, ha premesso l’alto onore nell’avere contribuito a tale evento nella contestualità di un summit europeo plenario storico per l’Albania, per gli altri Paesi balcanici e altresì per gli interessi italiani e mediterranei.
Il nostro Paese, è stato puntualizzato in via ulteriore dall’alta dirigente dell’Ambasciata, è da sempre orgoglioso sostenitore delle ragioni della compiuta adesione della Nazione delle Aquile alla grande famiglia comunitaria europea, e ciò per ragioni che dalla sfera economica e commerciale si spostano rapidamente a quelle della sicurezza e della stabilità complessiva del continente, in considerazione del ruolo sviluppato dall’Albania come fattore di stabilizzazione e armonizzazione dell’intera macroregione al di là dell’Adriatico che facilita un dialogo unitario con le istituzioni di Bruxelles e con gli Stati vicini, Italia in primis, per progetti di cooperazione e di sviluppo interregionale in ambiti dalla cultura alla valorizzazione e divulgazione del patrimonio linguistico, dall’industria alla difesa, al presidio di tradizioni dall’archeologia alla dieta mediterranea.
Il riconoscimento a Tirana e all’Albania equivale al riconoscimento della dignità e centralità europeistica dell’area Balcanica e dei vari Stati che ne fanno parte con elementi identitari e vocazionali tutti ugualmente preziosi, reciproci e complementari.
Nella serata del giorno precedente, la cerimonia di benvenuto dei relatori e delle delegazioni diplomatiche in Tirana era stata officiata dalla vicesindaca della capitale albanese, Anuela Ristani, con un messaggio e convivio di accoglienza presso il ristorante GZona.