Le interlocuzioni avviate a Tirana tra il Premier Edi Rama e il nostro Presidente Giorgia Meloni – così come in precedenza tra il Ministro degli esteri Antonio Tajani e la collega di Tirana Olta Xhacka sul gruppo di Amicizia per la sicurezza alimentare del Mediterraneo – hanno evidenziato sviluppi immediati nella capitale Italiana presso la sede del ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare: l’ex dicastero delle politiche agricole, alimentari e forestali che dallo scorso ottobre è diretto da Francesco Lollobrigida, numero due del partito di Giorgia Meloni.
Il ministro Lollobrigida ha infatti svolto un meeting, dagli esiti eccellenti, con la propria omologa Frida Krifca, da settembre 2021 a capo del ministero dell’agricoltura e dello sviluppo rurale su nomina di Edi Rama.
Le intese merceologiche perfezionate a Roma giungono al culmine di un intenso percorso scientifico che ha inglobato gli aspetti di marketing promozionale e di diplomazia commerciale, nel segno di una cooperazione strutturale volta a esaltare condizioni e obiettivi di autonomia di sistema nei piani di approvvigionamento e fornitura di tecnologie, materie prime e prodotti finali secondo criteri di complementarietà e di sussidiarietà.
Come ha evidenziato il Ministro Lollobrigida, l’Italia ha la necessità di acquistare olive e olio trasformato da mercati certificabili e tracciabili, e in tal senso l’Albania soddisfa i requisiti richiesti dalle aziende della Penisola.
Sulla base delle determinazioni raggiunte dai due vertici ministeriali, i prodotti della olivicoltura del Paese delle Aquile saranno condotti in Italia in applicazione di specifici accordi equi e paritetici tra grossisti albanesi e ipermercati nel territorio di destinazione; contestualmente, l’Italia metterà a disposizione le tecnologie necessarie ad accrescere la qualità e la produttività delle lavorazioni albanesi, con l’ulteriore prospettiva di produzioni sempre più rispondenti ai parametri di commerciabilità in ottica UE ampliata.
Una concreta azione confermativa del legame tra i due versanti dell’Adriatico e della constatazione di come la filiera corta possa e debba essere perseguita e realizzata attraverso accordi tra mercati di prossimità corrispondenti alle diverse fasi di un unico procedimento colturale, trasformativo e distributivo all’ingrosso e al dettaglio.
La cooperazione Italo Albanese – ha puntualizzato con orgoglio la Ministra Krifca, in missione a Roma per il Summit della FAO dove l’Albania svolge un riconosciuto ruolo di leadership nella strategia cooperativa e umanitaria in campo alimentare – si rafforza decisamente negli ambiti attinenti alla sicurezza dei cibi, al commercio delle produzioni enogastronomiche di qualità e alla ricerca scientifica a favore della produttività e della promozione delle caratteristiche organolettiche distintive della dieta mediterranea.
Uno dei successivi passi, al centro della strategia binazionale seguita dai nostri dicasteri, riguarderà un analogo procedimento di accordo di filiera per collegare i punti per la raccolta dell’ortofrutta albanese al sistema degli ipermercati e della distribuzione specializzata in Italia.
Un programma che si conferma come perfettamente coerente con le esigenze di consolidare lo sviluppo dell’immagine dell’Albania turistica in Italia – in ragione del ruolo trainante svolto dalla ricettività Albanese che ha contribuito alla cifra record di sette milioni di turisti nel Paese delle Aquile per l’anno in corso – e di promuovere la tecnologia e la qualità made in Italy nei crescenti mercati d’oltre Adriatico. La Ministra Krifca ha partecipato al summit con il collega Lollobrigida assieme alla Ambasciatrice d’Albania a Roma, Anila Bitri.
In precedenza, Tirana aveva ospitato nel corso del novembre una ricca e partecipata edizione della settimana della cucina Italiana nel mondo, preordinata dal nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci e conclusasi nella nostra residenza diplomatica proprio con una serata a tema scientifico dedicata alla analisi sensoriale degli oli d’oliva in base a un progetto partecipato dalla regione Emilia Romagna.
L’editoriale di AZ