Da allora a oggi, molti scenari, sia strutturali che congiunturali, sono cambiati, ma il fattore costante accomunante rimane il rapporto fra economia reale e finanziaria, spesso inteso o interpretato purtroppo come internamente dialettico o alternativo ma al contrario segnato da una stretta funzionalità tra le due grandezze.
Le vicende in atto soprattutto dagli inizi degli anni duemila hanno del resto dimostrato, per esempio, che una mancata tutela monetaria o una claudicante valorizzazione patrimoniale del proprio risparmio, autentico polmone nazionale, ha impatti molto pesanti sui redditi correnti delle famiglie e sulla capacità espansiva o profittevole delle imprese contraendo così inevitabilmente i piani di consumo e di investimento.
L’entrata in vigore dell’euro come valuta unica, se da una parte ha accorpato i tassi di cambio e le politiche monetarie mettendo fine alle svalutazioni competitive, e fino all’insorgere della pandemia ha rappresentato uno scudo contro l’inflazione, d’altra parte e in base a quanto sta accadendo dalla fine del 2021 a oggi ha imposto di accelerare sempre di più su concetti come “portafoglio bilanciato” e “diversificazione del rischio”: termini il cui approfondimento dovrebbe essere demandato a una specifica disciplina didattica da rendere obbligatoria per legge mettendo a frutto buone prassi finora basate sullo spontaneismo delle iniziative pubbliche e private in materia.
Come scrive il Professor Ghisolfi nella propria prefazione, “l’educazione finanziaria viene riconosciuta da nove cittadini su dieci come una necessità da apprendere nelle scuole, e l’auspicio è che il nuovo Governo Meloni, fra le tante sfide che ha davanti, trovi il tempo di occuparsi di questo aspetto”.
Dall’unione di sintesi tra Manuale di educazione finanziaria, il libro capostipite, Lessico finanziario e Abbecedario, il Banchiere scrittore ha tratto il Bignamino, uno strumento narrativo per un’economia tascabile da sfogliare anche a tavola che è il luogo dove, come recita un adagio, non si invecchia e che rappresenta, anche non in metafora, lo specchio delle sfide quotidiane di sussistenza di sempre più famiglie comprese quelle un tempo appartenenti alla cosiddetta classe media.
Perché, in definitiva, la scelta del Bignamino per un’economia tascabile? La risposta ci arriva dallo stesso Ghisolfi il quale, dialogando con gli studenti sia in Italia che all’estero, è solito evidenziare questa battuta di ampio successo: siccome nella tasca di regola mettiamo o il portafoglio o il telefono cellulare, di rigorosa ultima generazione e ricchissimo di applicazioni, con la stessa cura con cui scegliamo questo congegno dovremmo scegliere le parole giuste del dizionario economico da applicare in modo conforme e corretto a ogni situazione e scenario in cui ci si trova come persone fisiche o come soggetti familiari o di corpi sociali intermedi.
Il direttore editoriale Alessandro Zorgniotti