Due fattori che coesistono armonicamente consentendo come risultato finale una promozione esponenziale del più ampio paniere gastronomico, che trova la propria esaltazione attraverso l’accompagnamento dei nettari enoici e il condimento a base di olio evo, ovvero extra vergine d’oliva.
Due tesori che hanno ispirato la serata in casa Italia e che sono stati prescelti non a caso dagli organizzatori istituzionali e associativi: Ambasciata, istituto di cultura, ITA ICE, associazione sommelier AIS Club Albania, associazione coltivatori Aic, associazione produttori olivicoli, e una pluralità di cantine da sud a nord.

Un binomio non casuale, dicevamo, poiché in esso si riassume non soltanto una concentrazione di essenze di bontà e salubrità uniche e tracciabili; ma anche un collegamento storico culturale indelebile fra Italia e Albania che passa attraverso le plurisecolari comunità Arbereshe delle Regioni del nostro Mezzogiorno.
Compito della diplomazia commerciale è conferire resilienza all’eccellenza, e la missione è stata centrata nel pieno rispetto delle attese della vigilia: come ha ricordato l’Ambasciatore Bucci, il peso specifico del made in Italy agroalimentare all’estero e in Albania è dovuto a un impegno congiunto che incentiva e agevola un numero crescente di nostre realtà produttive ad affacciarsi sui mercati internazionali incontrando il gradimento dei consumatori locali con cui i rapporti diventano scorrevoli e si stabilizzano grazie alla capacità del Sistema Italia di interconnettersi con l’anello decisivo della distribuzione e dei pubblici esercizi più induttivi.
Olio e vino – ha aggiunto Vincenzo Vitale referente di AIS Club Albania – sono due tipologie produttive in grado di mobilitare interi e complessivi sistemi locali sia laddove vengono realizzate, sia laddove vengono esportate: ciò in quanto necessitano sui mercati di destinazione, per consolidare le proprie quote di gradimento fra i consumatori, dell’opera di quei Ciceroni autentici che sono i sommelier il cui ruolo favorisce momenti di cooperazione con i produttori di beni e servizi agroalimentari della zona dando vita ad abbinamenti duali graditi da un pubblico di turisti che visitano l’Albania provenendo da vari angoli del mondo.

Una vetrina straordinaria che avvicina e unisce ogni volta di più, nel segno della acquisita consapevolezza, i nostri due Popoli che a tavola riscoprono radici profonde. Come ha ricordato Geri Ballo, in rappresentanza dell’associazione italiana coltivatori Aic, non è casuale che molte eccellenze made in Italy nascano e traggano la propria origine da aree geografiche del nostro Paese dove significativa è la presenza delle comunità Arbereshe custodi di antiche e antichissime tradizioni e metodologie lavorative.
La conoscenza e trasmissione delle quali crea quei connotati e tratti distintivi utili e funzionali a divulgare l’originalità e la autenticità dei panieri regionali stroncando sul nascere le insidie connesse alla contraffazione e all’italian sounding. La serata si è svolta con le degustazioni accompagnate dai bravissimi sommelier di AIS Club che hanno, per ogni qualità di nettare, descritto in premessa il territorio di origine colturale e la struttura organolettica del prodotto, evidenziandone le caratteristiche di salubrità e le ragioni di una bontà esaltata dagli accoppiamenti con selezionati menù.
Azienda olivicola Mauro, cantine produttori di Manduria, Ress, Pasqua, Murgo, Primitivo wine shop, sono alcuni dei nomi avvicendati ai tavolini di degustazione. La settimana tricolore a tavola continuerà oggi al cocktail bar Arena, presso Air Albania Stadium per gustare un aperitivo in tribuna d’onore, e domani al lounge bar Izzy.
Educare al piacere dell’enogastronomia è anzitutto educare al buon bere, affinché non vengano mai meno le ragioni di un corretto e bilanciato consumo del prodotto servito. L’Italia si conferma, malgrado le obiettive situazioni di allarme sul piano energetico e dei maggiori costi di trasformazione delle materie prime, un produttore di livello mondiale di vino e di olio extravergine di oliva, e l’alleanza con l’Albania e i Balcani occidentali è un passaggio sostanziale per ricondurre a sostenibilità i processi di produzione integrando sempre di più le bilance commerciali nazionali.