La quale, a seguito della più recente riunione del Consiglio dei Ministri nella capitale albanese, ha comunicato l’avvenuta approvazione dell’accordo quadro tra il Governo Rama e le società previamente selezionate per la realizzazione del porto turistico di alta gamma destinato a sorgere nella municipalità di Durazzo. Le aziende, partners dell’istituzione pubblica statale, sono tre: Eagle Hills Real estate development, Albania Seaport development, Nshmi development LLC.
L’operazione, per la propria consistenza finanziaria pari a due miliardi di dollari, è stata qualificata ai sensi di legge come investimento strategico – norma che consente la tutela degli investitori esteri stabili applicando condizioni giuridico fiscali di assoluto maggior favore – e si avvale del determinante patrocinio degli Emirati Arabi Uniti, Paese che in una pluralità di progetti, sia infrastrutturali che nel settore delle fonti rinnovabili, ha espresso le proprie manifestazioni di interesse ad approfondire il capitolo della cooperazione con l’Albania.
La Vicepremier Balluku ha spiegato che la realizzazione del porto turistico denominato “Durres yacht and marina” sarà gestita attraverso la modalità di una Joint Venture tra l’istituzione governativa e i soggetti privati, in base al quadro legale vigente, e che il ruolo dell’azionista istituzionale sarà tutelato anche nel caso di successivi aumenti di capitale societario.
“Si tratta del più grande investimento estero nono soltanto nel nostro Paese ma altresì in parallelo in tutta la regione balcanica occidentale – ha precisato Balluku – che iscriverà a tutti gli effetti l’Albania nelle mappe del turismo intercontinentale di qualità, rafforzando il cammino di diversificazione economica in atto e favorendo l’ulteriore riqualificazione urbanistica della città di Durazzo valorizzando il mercato immobiliare e consentendo alle famiglie proprietarie di unità abitative di trarre ulteriori fonti di reddito dalla accresciuta ricettività. Il beneficio occupazionale, all’atto dell’apertura dei cantieri e nelle fasi seguenti, è stato determinato nella capacità di creare da 10.000 fino a 12.000 posti di lavoro qualificati”.
La Vicepremier del governo Rama ha inoltre rassicurato che i lavori di esecuzione del progetto non creeranno disagi alla normale attività presente del porto di Durazzo, e ha ricordato che il settore mercantile o cargo, legato cioè alla movimentazione e gestione logistica delle merci in arrivo e in partenza, sarà ricollocato nell’area di porto Romano nel cui perimetro è prevista al tempo stesso la realizzazione di una base al servizio delle strutture della NATO e ancora più decisiva per il proprio diretto affaccio sul mare Adriatico in un contesto di inevitabile cooperazione con l’Italia.
Il distretto portuale di Durazzo, dal punto di vista sia turistico che commerciale, attua infine un capitolo centrale della cooperazione non soltanto adriatica a ovest ma balcanica a est, poiché i Paesi di Kosovo, Serbia e Macedonia del Nord hanno comunicato a più riprese di volersi avvalere dei servizi unitari del porto albanese, il quale sarà armonicamente collegato con le capitali dei Balcani attraverso l’ulteriore prolungamento della linea ferroviaria, attualmente in costruzione da parte della società Italiana Inc di Torino, tra Durazzo e Tirana – passando tramite l’aeroporto madre Teresa di Calcutta – e che secondo gli accordi già sottoscritti a Pristina nel Kosovo si svilupperà fino a raggiungere quest’ultima.