B2Green, Tirana e Confindustria uniscono le PMI di Italia e West Balkans sugli investimenti sostenibili

Il 22 e 23 novembre Tirana ospiterà una due giorni interamente dedicata alla cooperazione adriatica vasta delle piccole e medie imprese, manifatturiere e terziarie avanzate, attive nella catena del valore e della creazione di procedimenti, prodotti e servizi costitutivi di un modello di green economy condiviso tra Italia, Albania e Montenegro.


Con l’obiettivo di rendere concreta l’idea di transizione ecologica ed energetica tramutandola in occasioni di investimento originate dal confronto tra realtà aziendali di settori omogenei, affini e complementari dei Paesi coinvolti. Il rientro dei tre Stati nella programmazione interreg IPA CBC – già oggetto di un precedente convegno confindustriale a Bari – e il conferimento all’Albania dello status di Paese candidato alla UE dallo scorso luglio, nonché l’attivazione di parallele meritorie iniziative locali come gli Open Balkans che puntano a una crescente integrazione interna alla macroregione balcanica, favoriscono nel complesso la creazione di un favorevole clima di ecosistema unitario perché molti progetti possano essere avviati e attuati con reale successo e collocarsi, con l’input italiano, nelle aree tematiche di applicazione dei fondi del Pnrr.

Confindustria Albania, in partenariato con Confindustria Bari Bat e Confindustria Montenegro, con il cofinanziamento dell’Unione Europea a valere sullo strumento di assistenza economica di preadesione IPA 2, organizza pertanto una duplice giornata, nelle date del 22 e 23 novembre prossimi, per favorire un momento strutturato e coordinato di incontro, conoscenza, confronto e in prospettiva interscambio di esperienze aziendali sulla cui base costruire nuove opportunità di investimento agevolabili nei settori chiamati a contribuire maggiormente e in maniera trasversale all’adeguamento di standard e parametri ambientali, energetico rinnovabili e digitali a quelli fissati come traguardi dalle relative strategie comunitarie.

Sono molteplici le casistiche aziendali, in Italia così come in Albania con l’utilizzo di patrimoni conoscitivi e competenze espresse dal nostro Paese, grazie alle quali l’attuazione dei relativi progetti ha determinato non costi ma incrementi nella redditività d’impresa, nei livelli occupazionali e nella qualità della vita delle comunità nei territori sede degli investimenti.

A conferma del carattere trasversale assunto dalle giornate in oggetto, e dalle potenzialità dei partenariati attivabili, la giornata introduttiva del 22 novembre, dopo la cerimonia di accoglienza delle delegazioni Italiane e Montenegrine, si focalizzerà sullo svolgimento di due visite istituzionali ad altrettante realtà aziendali radicate ed esemplari nei propri ambiti merceologici: la società Eco Tirana, di derivazione veneta e impegnata in maniera consolidata nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani della capitale albanese, e il complesso ricettivo Uka Farm operante nel bio food, un capitolo dalle enormi prospettive in considerazione della crescita quali e quantitativa del turismo in Tirana e nel resto del Paese.

La giornata seguente del 23 novembre, nella sala congressi dell’hotel Rogner nel centro della capitale, il presidente di Confindustria Albania e Puglia, Sergio Fontana – padrone di casa assieme alla direttrice generale dell’associazione di categoria, Gerta Bilali – svolgerà l’intervento di saluto introduttivo che avvierà i lavori di presentazione delle aziende partecipanti e dei sistemi Paese interessati, creando in tal modo le premesse per il conseguente momento intensivo di B2B diretto fra gli imprenditori aderenti, anello essenziale per integrare e armonizzare obiettivi, progetti e strategie di business.

Come più volte argomentato dallo stesso Presidente Fontana, altresì in occasione della visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella a inizio settembre a Tirana, l’Adriatico è un mare che unisce due Popoli storicamente connotati da un legame fraterno e da comuni aspirazioni europee di progresso e di benessere, nelle quali il ruolo industriale, e dei servizi annessi alla manifattura, rimane più che mai al centro di ogni confronto.

L’editoriale di AZ

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