Il nuovo Capo dello Stato, eletto e designato con voto parlamentare a inizio giugno, ha giurato domenica scorsa alla presenza del plenum di Parlamento, Governo e Corte costituzionale, assumendo le funzioni di massimo rappresentante della Repubblica d’Albania in subentro all’uscente Ilir Meta e pronunciando la solenne formula di rito propedeutica al proprio insediamento ufficiale ed effettivo.
Accompagnato dalla moglie Armanda, che sarà la First lady della Nazione, e dai loro due figli, il Generale in congedo Bajram Begaj, prima di recarsi al Palazzo presidenziale per ricevere le consegne dal predecessore, ha indicato, con un discorso alle più alte autorità civili e militari, religiose e diplomatiche dell’Albania e dei Paesi amici e vicini, quelle che saranno le priorità del mandato quinquennale così avviato.

Egli ha esordito con commozione facendo riferimento all’avvio, alcuni giorni fa, dei negoziati di adesione dell’Albania all’Unione Europea, un traguardo meritato da tutti i cittadini albanesi, ma che corrisponde altresì all’inizio di un percorso non meno impegnativo che caratterizzerà i prossimi anni e rispetto al quale la figura del Capo dello Stato sarà di presidio e accompagnamento, sprone e garanzia.

Al tempo stesso, il neo insediato Presidente ha messo l’accento sull’importanza di promuovere a ogni livello la maggior coesione politica e umana possibile, favorendo la convergenza d’intenti che, laddove concretizzata, ha prodotto risultati tangibili sul piano sia interno che internazionale.

Prova ne è, ha ricordato in merito sua eccellenza Bajram Begaj, il ruolo proattivo svolto dall’Albania nel Consiglio di sicurezza dell’ONU e nella NATO a sostegno dell’Ucraina e del suo Popolo contro l’aggressione a opera della federazione Russa, e in appoggio alle sanzioni decise dall’Occidente nei confronti di Mosca. Un sostegno, quello a favore della comunità ucraina, che si è manifestato non solo in termini istituzionali e nelle sedi dedicate della cooperazione diplomatica e militare, ma anche in simultanea sul terreno delle azioni umanitarie e solidali singole e associate.

“A testimonianza – ha esclamato con orgoglio il Presidente della Repubblica – che quando troviamo le ragioni della unità dei propositi e dei comportamenti, una piccola Nazione come la nostra può apportare un grande contributo alla causa della Pace e della Sicurezza generale”.

In tal senso, dunque, la tendenza a ricercare il massimo della cooperazione tra le classi politiche e a conseguire il più alto livello di sicurezza nazionale, sarà in cima all’agenda presidenziale, così come la tutela degli interessi unitari a beneficio dei cittadini che vivono in Albania e degli Albanesi e compatrioti della diaspora che risiedono nelle altre regioni dei Balcani.Rivolgendosi alla classe politica, il capo dello Stato ha esortato a continuare a dare piena attuazione al disposto costituzionale e legislativo in tema di contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata, e sul medesimo punto ha ringraziato i rappresentanti diplomatici presenti, e gli amici e sostenitori di Stati Uniti d’America e Unione Europea per il contributo vitale apportato alla riforma della giustizia, che sta dando frutti importanti, e alla creazione di istituzioni giudiziarie e valutative indipendenti.

Un fondamentale passaggio è stato dedicato alle nuove generazioni con il riferimento al capitolo educativo e dell’istruzione: l’educazione corrisponde al respiro e alla speranza di un Paese, e deve formare l’impegno delle classi dirigenti attuali nei confronti di quelle future.Molteplici le attestazioni di plauso e augurali che si sono susseguite: da Joseph Borrell, vicepresidente della commissione europea, al capo della delegazione UE a Tirana Alexis Hupin, dall’Ambasciatrice statunitense Yuri Kim al capo della diplomazia Britannica Alastair King Smith, al nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci: “Buon lavoro, Presidente! Nella certezza che i già ottimi e privilegiati rapporti tra Italia e Albania, durante la Sua presidenza, verranno ulteriormente intensificati”.
Il direttore editoriale Alessandro Zorgniotti