Oltre la metà delle imprese italiane allarmate dall’inflazione

Oltre la metà delle nostre imprese sono allarmate per la probabile frenata dell’attività dovuta agli effetti negativi dell’inflazione, che abbinata ad un periodo di crescita ridotta rischia di dare origine al fenomeno della stagflazione, cioè la condizione in cui produzione e reddito nazionale restano immobili. Un terzo ha anche avviato dei piani di supervisione dei costi, al fine di salvaguardare i margini. Non vi sono nemmeno i presupposti, per la maggior parte delle imprese, per venire incontro alle richieste di aumento di stipendio da parte dei dipendenti che a loro volta devono affrontare il calo del potere d’acquisto.

C’è preoccupazione anche sulla capacità di pagare puntualmente i fornitori e si ritiene che le difficoltà potranno crescere nelle prossime settimane. Ma per sostenere lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, l’elemento determinante è la puntualità dei pagamenti. Si vorrebbe perciò migliorare la gestione nel ritardo dei pagamenti ma si ravvisano parecchie difficoltà anche per la mancanza di personale opportunamente formato e preparato, sia in ambito aziendale che sul mercato del lavoro. Anche strutture finanziarie e amministrative superate rendono difficile alle nostre aziende una gestione snella dei ritardi degli introiti.

Dott. Francesco Megna

L’adeguatezza nella gestione del credito è garantita anche da nuovi investimenti in tecnologia e in ricerca sui big date che parrebbero poco economici per le singole imprese. La puntualità dei pagamenti si rivela fondamentale anche in ambito ESG, ritenuto decisivo per realizzare e consolidare l’inderogabile rapporto di fiducia con i fornitori. Le imprese maggiori hanno comunque la responsabilità sociale di assicurare pagamenti regolari ai fornitori di dimensioni minori mentre solo occasionalmente si pensa all’impatto negativo che un pagamento tardivo possa avere su un’azienda di piccole dimensioni.

Oltre 2/3 delle imprese sta comunque velocizzando i propri sforzi per orientarsi verso la sostenibilità, parametro essenziale per salvaguardare i vari mercati di riferimento anche perché spesso sono i clienti a chiedere conto dell’impegno verso l’ambiente. Le nostre imprese infine stanno ancora affrontando alcune conseguenze derivanti dalla pandemia; per alcune ci vorranno mesi per tornare ai livelli pre-pandemia; si temono le sanzioni sul gas russo che rappresenta quasi il 50% delle forniture, quando le risorse rinnovabili producono solo poco più del 10% dell’energia del nostro Paese.

Francesco Megna

Referente commerciale in Banca

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