Lo straordinario sito espositivo sorge nel cuore della capitale albanese e della piazza che porta il nome di Skanderbeg. Dal mito e dalla mitologia degli Illiri alla tragedia della dittatura stalinista ateista, fino alle espressioni artistiche più contemporanee. Il museo storico Nazionale d’Albania è tutto ciò, esprimendo un valore aggiunto culturale bene al di là dello stesso e pur rilevante patrimonio espositivo offerto al proprio pubblico in costante e continua crescita, come peraltro è stato certificato dal ministero della cultura. Diretto da Dorian Koci, il polo museale è attualmente connotato da uno straordinario intervento di rigenerazione post sismica coincidente in particolare con la grande facciata mosaicata volta alla piazza del municipio e dei ministeri.

Il nostro giornale, da sempre sensibile al vivace mondo della cultura albanese – caratterizzato da numerose affinità con il panorama storico culturale Italiano – apprezza lo straordinario impegno del direttore Koci a favore della crescita incentivata del numero di visitatori che ogni mese concorrono al successo di questa fondamentale infrastruttura conoscitiva consistente, all’atto pratico, in una sorta di macchina del tempo che, attraverso un itinerario guidato su due piani, ripercorre la Storia nazionale a un tempo gloriosa e drammatica del Paese delle Aquile.


Bellissimi e struggenti i riferimenti alla Santa madre Teresa di Calcutta, così come destano inevitabilmente un forte coinvolgimento emotivo i riferimenti visivi alla tragedia della dittatura stalinista ateista.

Un viaggio emozionale che consideriamo assolutamente imperdibile per chiunque si rechi a Tirana anche soltanto per pochi giorni di turismo familiare o di lavoro.
L’editoriale di AZ