“SÌ, adesso l’Albania è proprio una scelta da Manuale”: intervista esclusiva ad Alessandro Zorgniotti

Parla Alessandro Zorgniotti, nostro direttore editoriale, addetto stampa del Professor Beppe Ghisolfi e dell’imprenditore agroindustriale Luca Baravalle. Il dott. Zorgniotti è persona di elevato spessore professionale e morale. Egli è uno dei colleghi che stimo maggiormente per il suo modo di vivere la nostra magnifica professione.

Dott. Alessandro Zorgniotti lei vive in Albania da diversi anni. Perché ha scelto il Paese delle Aquile?

“Senza dubbio, considerando che a quell’epoca ero prossimo ai 40 anni di età, è stata una sfida culturale a prescindere dalla destinazione di vita e di lavoro che avevo prescelto. L’Albania era da tempo al centro dei miei interessi, perché molto forte in me era rimasto il ricordo del grande esodo del 1991 di oltre 20.000 cittadini albanesi approdati in Puglia a bordo di una nave di fortuna partita da Durazzo. Sentivo il desiderio di mettere a frutto la mia esperienza nel campo della comunicazione e della ricerca economica ripartendo da un Paese ricco di energie umane e naturali, ma sempre clamorosamente sottovalutato in particolare dall’Italia e ancor più dal nord ovest italiano. Oggi, dopo otto anni, il susseguirsi delle vicende internazionali anche tragiche, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, hanno finito con il dare ragione alla mia tesi, eppure a oggi ancora troppi italiani non collocano tra le opzioni grazie alle quali poter seriamente innescare un cammino di ripresa a beneficio di tutti e due i nostri Paesi.
In ogni caso, nei mesi più recenti alcuni scenari sono cambiati in senso bene auspicante. Proprio nell’ultima settimana del mese di maggio, abbiamo ospitato a Tirana la missione del Banchiere internazionale e grande amico Professor Beppe Ghisolfi e dell’imprenditore agroindustriale Luca Baravalle, e a brevissimo sempre nella capitale svolgeremo colloqui fondamentali, sui temi della cooperazione binazionale, con il senatore Manuel Vescovi e con l’onorevole Francesca Gerardi. Un ruolo di snodo rilevante, per il buon fine dei progetti in atto, è svolto dal nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci e da tutto il gruppo di lavoro dell’Ambasciata, che non finirò mai di ringraziare: dal vice Ambasciatore Luigi Mattirolo al direttore dell’ufficio Commerciale Stefano Salmaso, dalla responsabile del settore comunicazione Carmen Taschini al primo Segretario Sergio Alias.
Le Istituzioni pubbliche sono e restano assolutamente determinanti per condurre al successo qualsiasi azione internazionale in campo economico, sociale e civile: se non ci fossero, i mercati esteri sarebbero preda di finti consulenti, finti mediatori di fondi europei totalmente virtuali, venditori di fontane di Trevi”.

L’Europa è qui: così recita il murale sullo sfondo del summit tra Ursula von der Leyen ed Edi Rama in Albania

Lei è un giornalista di caratura internazionale. Qual è il segreto del suo successo?

“Grazie della domanda che mi emoziona e commuove, ma mi considero un giornalista on the road che, nel tempo e con la concretezza di un lavoro umile e preparato, ha saputo suscitare la fiducia dei propri lettori e di molte personalità di sicura importanza e rilevanza che mi onorano della propria amicizia e stima sia in Italia che in Albania. Il segreto è mettersi ogni giorno in gioco, scendere in strada, scattare foto, scrivere, documentare, prendere parte agli eventi promossi dalle varie Istituzioni, non lasciarsi strumentalizzare da chi cerca l’offesa o la critica fine a se stessa. Anche se si è direttori di testata, non bisogna mai perdere il gusto di essere cronisti, redattori, foto reporter personalmente sul campo e non solo a bordo dello stesso.
Di questa opportunità umana e professionale ringrazio Lei, con il suo magazine Le banche d’Italia, e Loredana Buoso, altra fraterna amica editrice di Notizie in un click”.

Il Banchiere Beppe Ghisolfi e l’imprenditore Luca Baravalle con al centro il sindaco di Tirana Erion Veliaj

Cosa ama dell’Albania?

“Mi piace un certo pionierismo che era tipico degli Italiani del primo e del secondo boom economico, che nel caso specifico ha il vantaggio enorme e decisivo di essere un pionierismo accompagnato dalle più moderne tecnologie nel campo dell’industria e dei servizi avanzati nella comunicazione. Questo può essere un mix decisivo, assieme al fattore umano e alla posizione geografica, per attivare forme di cooperazione vincente con l’Italia per fondare una nuova era di “internazionalizzazione di prossimità” o “globalizzazione di vicinato”, divenuta di importanza vitale per l’economia italiana dopo le strozzature create prima dalla pandemia e poi dall’attuale tragica guerra russa in Ucraina. Occorre però affrettarsi: la competizione degli altri Paesi, dagli Stati Uniti d’America alla Turchia, dalla Germania a Israele, dalla Francia all’Austria, fino alla Spagna, è molto forte, e si esplica nei settori forti del made in Italy dall’energia al turismo, dall’automotive all’agroalimentare. Il tempo non è più molto, occorre muoversi adesso anche perché – come ricordato dal nostro Ambasciatore Bucci – l’Albania apre un mercato di 25 milioni di consumatori, e rappresenta un mercato strategico per la trasformazione e lavorazione finale di tutta una serie di prodotti intermedi e semilavorati food e no food del made in Italy”.

L’Ambasciatore Fabrizio Bucci si appresta a ospitare a Tirana la missione del Senatore Manuel Vescovi, Presidente della sezione bilaterale di amicizia Italia Albania, e della Deputata Francesca Gerardi, segretaria della commissione finanze di Montecitorio

Come giudica l’operato del governo Rama?

“Certamente ha svolto una straordinaria azione diplomatica all’interno della regione balcanica di area vasta, promuovendo l’iniziativa open Balkans assieme alla Serbia e alla Macedonia del Nord, con la manifestazione di interesse ad aderire da parte di Bosnia Erzegovina e Montenegro, e mettendo in evidenza la valenza prima di tutto economica di una simile iniziativa. Perché è superando il frazionamento dialettico eccessivo che si creano in ciascun settore, dal turismo all’agricoltura, dall’energia alle opere pubbliche, le basi per attrarre grandi capitali dall’esterno e portare benessere diffuso e condiviso e non più conteso. Queste azioni sono accompagnate da una parallela intesa con il Kosovo, per il cui riconoscimento su base mondiale il Premier Rama si sta impegnando con ottimo sforzo.
Questa opera di eccellente diplomazia, purtroppo non ancora adeguatamente valorizzata dall’Unione Europea a Bruxelles, si accompagna a riforme del mercato interno per contrastare l’economia sommersa e per detassare il piccolo business e le start up registrate e accreditate, e qui dico grazie alla Ministra Edona Bilali. Questo è un eccellente metodo per favorire il contenimento dei costi di sistema senza penalizzare l’equità sociale, e ciò grazie anche alla politica monetaria della Banca centrale d’Albania che ha rafforzato la valuta locale Lek e a un pacchetto di resistenza sociale con cui Rama ha posto un freno deciso all’inflazione internazionale.
Come residente in Tirana, desidero esprimere un elogio speciale al sindaco Erion Veliaj, che proseguendo l’opera di innovazione urbanistica di Rama ha portato al conseguimento del titolo di Capitale europea dei giovani per il 2022.
Consiglio a tutti i nostri lettori di recarsi qui nel corso di questa estate e, da italiano nato a Torino, spero che il capoluogo del Piemonte potrà riattivare presto il gemellaggio con Tirana, magari con un salone dell’auto binazionale”.

Zorgniotti con la Ministra d’Albania alle start-up Edona Bilali, e con il direttore dell’ufficio Commerciale dell’Ambasciata d’Italia Stefano Salmaso, per la consegna dei manuali del Professor Ghisolfi

Lei è addetto stampa del prof. Beppe Ghisolfi, pioniere dell’educazione finanziaria, nonché divulgatore dei suoi libri. Cosa ammira maggiormente del Banchiere mondiale?

“Da lui ho imparato l’importanza di rimettersi sempre in gioco e in discussione soprattutto quando le circostanze sembrano volgere al meglio, perché ciò consente di mettere, come si suol dire, fieno in cascina quando si entra nelle fasi di transizione o di cambiamento. L’educazione finanziaria è un tema trasversale al vivere economico e sociale di ognuno e delle comunità nel loro insieme, perché la scelta di un prodotto o servizio in cui collocare i propri risparmi, così come di un Paese dove andare a vivere o investire, presuppone un certo livello di consapevolezza informata. Perciò, rimanendo in tema, è il caso di dire che oggi l’Albania e i Balcani sono una scelta da Manuale. Sono lieto altresì che il Paese delle Aquile faccia parte del gruppo mondiale delle casse di risparmio di cui l’amico Ghisolfi è unico rappresentante italiano.
L’educazione finanziaria è l’ABC pure della buona internazionalizzazione, perché aiuta a prevenire i rischi e a conoscere al meglio le opportunità istituzionali. Consiglio a tutti i nostri lettori di leggere la sua intensa produzione manualistica, edita da Nino Aragno, e che non finirà qui”.

Il direttore responsabile Agrippino Castania

Edizione straordinaria

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