“Alla crisi abbiamo risposto innovando le fattorie ed esportando di più”. L’Albania mette le ali con il modello Israele

Importante convegno internazionale a Tirana con il Premier Edi Rama e la Ministra Frida Krifca: “Il settore primario non cede ai catastrofismi di chi specula sul fallimento, oggi assistiamo alla migliore reazione grazie al coraggio delle nostre imprese rurali”. L’innovazione tecnologica nell’agricoltura e nell’allevamento zootecnico è stata al centro dell’evento svolto nello storico centrale palazzo dei congressi di Tirana, alla presenza del capo del Governo Edi Rama, della Ministra delle Politiche di sviluppo rurale Frida Krifca e di molteplici rappresentanti diplomatici, accademici e capitani d’azienda: espressione di quel sistema produttivo diffuso che imprime sostanzialità alle statistiche indicative della crescita anticiclica di una realtà che intende essere sempre più primaria non soltanto per pura appartenenza merceologica ma per crescente peso specifico e apporto contributivo alla formazione del prodotto interno lordo.

“L’innovazione tecnica è un punto imprescindibile del bilancio statale relativo all’agricoltura – ha esordito la Ministra Krifca – abbiamo scelto di convertire quelle agevolazioni fiscali, che di fatto andavano a beneficio dei mediatori, in contributi e incentivi finanziari diretti ai produttori che innovano, certificano e si riqualificano anche per quanto riguarda l’aggiornamento proprio e del loro personale all’uso corretto e sicuro delle più avanzate tecnologie in impianti, macchinari e prodotti difensivi e fertilizzanti, in ciò accedendo con maggiore facilità ai competenti programmi europei. Il modello Israele è uno dei punti di riferimento che abbiamo prescelto per il proprio grado di resilienza e di pronta capacità di risposta a emergenze climatiche e alimentari globali che rischiano di aggravare sperequazioni tra Nazioni e tra aree continentali. L’adozione di sistemi tecnologici, rilevanti tra l’altro per rinforzare il contributo delle energie rinnovabili e della autoproduzione energetica per dare continuità alle attività agricole, è un passaggio fondamentale per assicurare la sostenibilità economica e finanziaria delle nostre aziende e per mettere le stesse al riparo dalle contingenze internazionali negative, rendendo il sistema Paese sempre più autonomo dalle spinte inflazionistiche globali”.

L’evento ha messo a confronto esperti diplomatici e accademici provenienti da Germania, Israele e Austria

“Questa è una crisi che ci sovrasta tutti, che nessuno di noi ha voluto – ha aggiunto il Primo Ministro Edi Rama – La nostra agricoltura rappresenta un polmone occupazionale ed economico divenuto vitale per la competitività e la qualità professionale e produttiva dell’intero Paese. Un modello come quello israeliano, per esempio, dimostra che un giusto investimento in tecnologie assicura una fornitura idrica continuativa anche laddove l’acqua in origine e in natura non esisteva. L’azione del nostro Governo, fin dal proprio insediamento, è stata volta a superare lo scenario di preesistente frammentazione, per creare sistemi di filiera tracciata e certificata, in grado di assorbire gli investimenti tecnici necessari e aumentare così le esportazioni nette di prodotti primari freschi e agroalimentari da trasformazione. A quanti asseriscono che il settore andrebbe verso il fallimento, rispondiamo con la concretezza del pacchetto di resistenza sociale che ha impedito l’aumento della tariffa elettrica, e consentito l’erogazione di buoni nafta per neutralizzare gli effetti sfavorevoli sui costi sostenuti dagli agricoltori. Proprio in una fase segnata a livello internazionale dall’allarme sul grano, l’Albania si caratterizza per la produzione di frumento di ottima qualità, e parallelamente nella prima parte di quest’anno abbiamo assistito a un aumento del nostro export primario non soltanto per valori economici ma per volumi collocati all’estero, che sono il vero indicatore della salute del settore”.

La crescita è stata di 41 milioni di dollari in termini di controvalore e del 23 per cento dal punto di vista quantitativo. Il convegno è proseguito con una disamina sul modello israeliano, che si caratterizza per uno sviluppo polivalente dell’attività primaria grazie ai risultati della ricerca scientifica applicata, e sull’esperienza austriaca, evidenziando i punti di convergenza e di collaborazione, nel segno della complementarietà, per aumentare l’estensione della superficie agricola in Albania e gli aspetti quali-quantitativi delle produzioni, strategie che rappresentano altrettante precondizioni per incentivare, come già sta avvenendo, gli investimenti internazionali pubblici, da parte delle varie università e agenzie di cooperazione diplomatica, e privati, da parte di rinomati gruppi produttori e fornitori di impianti e macchinari. Il ministero dell’agricoltura e dello sviluppo rurale si è dotato di un registro digitale degli imprenditori e di una direzione espressamente dedicata al trasferimento delle tecnologie.

L’editoriale di AZ

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