Albano a Tirana chiude in “Libertà” la Settimana internazionale dell’Italia in Albania

Il Maestro della Canzone Tricolore, da Cellino San Marco, ha svolto il proprio concerto nel riqualificato anfiteatro in stile romano della Capitale albanese, confermando l’altissimo e immutato, anzi addirittura crescente nel tempo, livello di popolarità e affetto di cui gode presso tutte le generazioni del Popolo del Paese delle Aquile. Libertà, libertà! Se nel 1989, quando Albano Carrisi tenne in Tirana il proprio concerto, primo cantante occidentale in un Paese a declinante regime comunista filo-stalinista, tale grido corale e collettivo indicava una disperata e non più rinviabile aspirazione verso la democrazia e la dignità della persona fino a quel momento negate, nella serata del martedì appena trascorso, nella stessa città profondamente trasformata e cosmopolita, le medesime parole, cantate a squarciagola dalle molte centinaia di presenti, hanno testimoniato affetto, gratitudine e vicinanza ai Popoli di altre parti dell’Europa e della Terra oppressi da regimi molto simili a quello crollato in Albania nel 1991.

Si è concluso così, nell’abbraccio entusiastico della cittadinanza di Tirana e dei numerosi visitatori accorsi, l’intenso palinsesto che ha contraddistinto, per un totale di una sessantina di eventi, la settimana Internazionale della Cultura made in Italy in Albania. Un programma reso possibile dal titanico impegno congiunto della nostra Ambasciata, e dell’ambasciatore Fabrizio Bucci, in sinergia con il ministero dei beni culturali d’Albania e con la Giunta comunale di Tirana nonché con l’apporto di ulteriori Istituzioni quali l’istituto italiano di cultura e l’ufficio di Tirana della cooperazione della Farnesina nel Paese balcanico.

Albano ha salutato attraverso i presenti l’intera Nazione Albanese: “Questa è Italia, siamo la stessa cosa di cuore, siamo due Popoli fratelli con un linguaggio diverso ma che parlano la medesima lingua dal punto di vista dei sentimenti. Quando moltissimi anni fa giunsi qui per la prima volta era nel 1985, e capii subito che questa terra bellissima, cara a mio padre, desiderava un futuro diverso, fatto di libertà, di opportunità e di pace.

Questo dovrebbe insegnare ad altri, che invece stanno portando avanti guerre assurde altrove in Europa e nel mondo, l’assurdità di una vita spesa soltanto per combattere e per opprimere il prossimo. Abbiamo inventato, a livello scientifico, molti rimedi che hanno permesso di debellare e sconfiggere malattie gravissime, compreso il terribile Covid, e sarebbe bellissimo se venisse inventato un vaccino per stroncare una volta per tutte il desiderio, in certe menti umane, di scatenare guerre. La vita è un dono già in sé breve, viviamola nell’armonia e nell’unione di una canzone”.

Il repertorio proposto da Albano è stato altresì un omaggio a grandi come Domenico Modugno e Michael Jackson, ad amici come Adriano Celentano, con momenti di apicale coinvolgimento da stadio in corrispondenza di brani come Sharazan, Ci sarà, Felicità e appunto il gran finale in Libertà.

Faleminderit Tirana!

L’editoriale di AZ

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