Questa sera il secondo appuntamento in musica nello splendido sito con palcoscenico en plein air incastonato nel parco del lago artificiale avrà come protagonista il Maestro della Canzone Italiana da Cellino San Marco. Le iniziative della nostra Ambasciata, condivise dal Comune di Tirana e dal ministero della Cultura del Paese balcanico, hanno creato preziose condizioni per un moltiplicarsi di eventi binazionali anche per il prossimo futuro. Ieri Sanremo giovani, oggi Albano Carrisi: per due consecutive sere d’estate, le atmosfere dell’Ariston si sono, non solo idealmente, trasferite sul palcoscenico en plein air del riqualificato anfiteatro in stile romano del Comune di Tirana incastonato nel parco del lago artificiale.
Parafrasando il titolo di un celeberrimo brano del Maestro e simbolo mondiale della Canzone Italiana, la settimana della Cultura Tricolore nel Paese balcanico si è conclusa, oltre che in bellezza, in… Felicità. E in un crescendo di emozioni musicali e vocali dal genere classico operistico alla riscoperta dei grandi autori e interpretati passando per le innovazioni autoriali degli artisti emergenti destinati a ritagliarsi con pieno merito un ruolo nel mercato discografico di ultima generazione.

L’itinerario musicale, che ha toccato più punti della città di Tirana, ha avuto inizio nell’auditorium della cattedrale ortodossa con il repertorio di Vivaldi e Beethoven suonato con poetica maestria dalla orchestra Young musicians european diretta da Paolo Olmi – distintosi per essere stato l’animatore musicale del concerto per ventennale del pontificato di Papa Wojtyla – alla presenza di un pubblico di artisti, giovani e autorità con in prima fila il nostro Ambasciatore Fabrizio Bucci e i Ministri ai beni culturali d’Italia e d’Albania, rispettivamente Dario Franceschini ed Elva Margariti, i quali nelle ore precedenti avevano siglato un innovativo accordo che sarà attuato nel corso dei prossimi mesi per la promozione delle arti e del patrimonio culturale Albanese in ottica adriatica e come secolare ponte di civiltà.

Le note hanno quindi accompagnato gli spettatori dal centro storico di Tirana fino al corridoio verde del parco del lago artificiale dove il riqualificato anfiteatro in stile romano, riportato allo splendore internazionale dagli interventi del locale dicastero culturale e dalla Giunta del sindaco Erion Veliaj, si è trasformato in un secondo Ariston per ospitare, nella prima serata di lunedì, una tappa di Sanremo giovani condotta dalla straordinaria presentatrice e interprete Marsela Cibukaj coadiuvata dal direttore d’orchestra Maurizio Filardo. Lo spettacolo ha permesso di ripercorrere, nel segno di una emozionalità canora molto rievocativa, il repertorio Sanremese dalle origini a oggi, evidenziando il ruolo del festival della Canzone Italiana come veicolo in grado di predire e di interpretare i principali eventi della Storia, quelli felici e quelli purtroppo tristi e drammatici, e di costituire un punto di riferimento stilistico e artistico per le analoghe iniziative dei Popoli vicini, a partire da quello d’Albania per il quale Sanremo è sempre stato sinonimo di traguardi di libertà e di democrazia da raggiungere nei decenni bui del regime totalitario crollato nel 1991.

Quattro gli artisti che hanno offerto un mix di brani celebri uniti a una produzione di tipo cantautoriale destinata a fare parlare di sé al grande pubblico: dalla sensuale Samìa alla neogenerazionale Littamé, dalla polivalente Martina Beltrami – che ha unito chitarra, piano e vocalità del filone canoro d’impegno – al melodico Yuman. Tutti e quattro si sono infine riuniti sul medesimo palco per tributare un omaggio di più brani nel ricordo del genio del compianto Franco Battiato, dalla Cura – canzone che ne forma l’eredità culturale – al centro di gravità permanente.

Il finale, in ottica di cooperazione adriatica, è stato affidato al giovane cantautore d’Albania Alban Skenderaj, il cui repertorio melodico commerciale ha seguitato a riunire in un’atmosfera bellissima di danza collettiva il pubblico dell’anfiteatro. L’Ariston in trasferta non si conclude però qui: questa sera la settimana della Cultura Tricolore nel Paese delle Aquile avrà il proprio (momentaneo) epilogo in bellezza, anzi in Felicità, con il ritorno in terra balcanica di Albano Carrisi da Cellino San Marco, il cui repertorio ha simboleggiato per il Popolo Albanese un autentico inno alla Libertà dando forza al desiderio di emancipazione e di proiezione europea e occidentale a intere generazioni di figli delle Aquile.
L’editoriale di AZ