A Savigliano, nello splendido palazzo Taffini, un numeroso pubblico di imprenditori e amministratori locali ha preso parte alla conferenza indetta dall’Accademia di educazione finanziaria e incentrata sull’intervista del Banchiere scrittore con l’ex sottosegretario alla Difesa e cofondatore nazionale di Fratelli d’Italia. Non solo un’intervista ma un’autentica lezione di economia ai massimi livelli di competenza, preparazione e capacità propositiva è quella che ha contraddistinto, domenica sera a Savigliano nella splendida location di palazzo Taffini, il dialogo tra il Banchiere internazionale e scrittore Beppe Ghisolfi e l’onorevole Guido Crosetto, cofondatore nazionale di fratelli d’Italia e già Sottosegretario alla Difesa e parlamentare di lungo corso tra il 2001 e il 2021 e attuale presidente dell’associazione italiana delle aziende del settore aerospazio e sicurezza militare.
L’occasione è stata rappresentata dal ritorno in presenza delle attività dell’accademia di educazione finanziaria, l’ente a carattere culturale e formativo al pubblico di cui lo stesso Ghisolfi è presidente e cofondatore assieme all’avvocato Alberto Rizzo e al geometra imprenditore Marco Buttieri. La conversazione, sui temi dell’economia nazionale e del suo rapporto con gli scenari territoriali locali, in un ambito che tra pochi giorni sarà interessato dal voto amministrativo per il rinnovo della carica di Sindaco e del consiglio comunale, ha inoltre avuto come ulteriore interlocutore il dottore commercialista Gianluca Zampedri, candidato del centrodestra alla carica di primo cittadino nel Comune famoso per essere la sede della Alstom Ferroviaria, ossia la fabbrica del pendolino celebre in tutto il mondo.
Molti e qualificanti i riferimenti alla politica nazionale e alle scelte pubbliche in tema di economia e finanza, a loro volta condizionate e condizionanti per i mercati dei capitali e delle materie prime le cui evoluzioni, e più di frequente involuzioni, spesso vengono determinate al di fuori dei nostri confini nazionali, e del perimetro dell’Unione Europea stessa, e sono causate dai tragici andamenti umanitari e speculativi della guerra in Ucraina, piuttosto che dalle decisioni della Cina o di un Paese medio orientale di interrompere la catena della fornitura di un determinato fattore produttivo o semilavorato o di limitare l’arrivo nel vecchio Continente di una risorsa energetica o combustibile.
Inevitabile il richiamo ai rischi connessi all’inflazione – falcidiante per il precario potere d’acquisto dei redditi da lavoro già di per sé colpiti dalla stagnazione della produttività e dai disincentivi fiscali – e alle già delineate scelte di politica monetaria internazionale volte ad arginare la spirale del carovita da importazione ma passibili di esercitare pressioni sempre meno sostenibili sullo spread tra BTP italiani e titoli di Stato tedeschi a media scadenza (essi stessi tornati a tassi positivi), circostanza che potrebbe rendere non più sufficienti le riforme avviate per soddisfare le condizioni di ottenimento dei fondi europei del Pnrr e che riporterebbe nell’agenda del Governo la sigla acronimo del Mes, il meccanismo di stabilità o fondo salva Stati adottato per difendere l’eurozona dalla crisi dei debiti sovrani di uno dei Paesi della moneta unica.
Il dibattito ha quindi toccato gli aspetti strategici in campo energetico e alimentare e nell’ambito dell’industria militare, dove l’Italia vanta casi di eccellenza tecnologica di importanza globale, con un rimando ai provvedimenti del disegno di legge sulla concorrenza discusso nel Parlamento; e a un tempo ha acceso un faro sui pluridecennali problemi dell’isolamento Infrastrutturale della provincia di Cuneo di cui Savigliano è uno dei naturali centri geografici, ma costituisce anche il potenziale per uscirne essendo la sede dell’aeroporto internazionale di Levaldigi e di una delle più importanti fabbriche di veicoli ferroviari regionali e ad alta velocità richiesti ovunque nel mondo.
L’editoriale di AZ