Guido Crosetto, parlamentare di lungo corso con spiccate competenze economiche negli interventi a Montecitorio tra il 2001 e il 2020, Sottosegretario alla Difesa nell’ultimo governo di Silvio Berlusconi, attualmente è dirigente di categoria come Presidente di Aiad, la federazione che in ambito Confindustria riunisce le aziende del settore aerospazio e sicurezza militare operanti nel territorio nazionale.
Cofondatore di Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni, è attualmente impegnato, a titolo amichevole, nella campagna elettorale a sostegno dei candidati alle Amministrative della prossima domenica per il rinnovo dei sindaci e dei consigli di molti Comuni da nord a sud. Più di recente è stato, con il Banchiere internazionale e scrittore Beppe Ghisolfi, protagonista a Savigliano, comune del Piemonte del sud che è chiamato alla scadenza delle votazioni del 12 giugno e che si caratterizza per una duplice specificità non solo nazionale: è infatti sede, in frazione Levaldigi, dell’aeroporto della provincia di Cuneo, al centro di alterni dibattiti ma a oggi la sola Infrastruttura tecnicamente conclusa del vasto territorio provinciale della Granda, e su di esso, in prossimità del tracciato ferroviario della linea Torino – Cuneo – Savona, insiste la vasta zona industriale con al centro lo stabilimento della Alstom da cui escono i vettori su rotaia sia regionali che ad alta velocità.
Paradossalmente, un Comune emblema delle più avanzate formule trasportistiche e di collegamento che fa parte di una più vasta area geografica in lotta da decenni, come più volte ha ricordato lo stesso Beppe Ghisolfi, per fuoriuscire da una condizione di irrazionale e illogico isolamento terrestre. Crosetto ha posto l’accento sullo spread, destinato a salire sia per effetto dell’annunciato aumento del costo del denaro che sarà deciso dalla Banca centrale europea entro luglio, sia per la conseguenza della venuta meno dell’ombrello protettivo del quantitative easing e del piano antipandemico di Christine Lagarde per l’acquisto massivo delle obbligazioni sovrane dei Paesi UE a più alto debito.

Ove non arginato, lo spread potrebbe condurre a riproporre la possibilità o necessità per il governo Italiano di valutare il ricorso al mes o meccanismo Europeo di stabilità meglio noto come fondo salva Stati, istituito e ratificato nel 2012 per porre uno scudo antispeculativo a tutela della zona della moneta unica laddove una o più Nazioni finiscano nel mirino della volatilità dei mercati finanziari.
L’editoriale di AZ