Il primo ministro socialista di Tirana a colloquio con il segretario generale Antonio Guterres: “Un momento storico non immaginabile fino a qualche tempo fa”. Dallo scorso primo giugno, la Repubblica d’Albania ha assunto la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel grande palazzo di vetro di New York. Un riconoscimento straordinario del lavoro svolto dal premier Edi Rama e dalla ministra degli esteri Olta Xhacka sia nella fase che ha portato alla storica elezione del Paese delle Aquile, a decorrere dal primo gennaio di quest’anno, come Nazione partecipante non permanente al Consiglio di sicurezza dell’ONU per il biennio 2022-2023, sia nei primi mesi di operatività nel palazzo di Vetro con l’assunzione delle iniziative, assieme agli Stati Uniti d’America, volte alla creazione di un amplissimo fronte di condanna dell’aggressione russa all’Ucraina.

La presidenza Albanese del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sarà incentrata sulla prosecuzione delle azioni finora condotte, sul rafforzamento delle attività diplomatico-umanitarie, sullo sviluppo di una sempre più forte e marcata sensibilità a tutela e difesa dei diritti delle Donne, oltre a porre l’accento sulla necessità oramai ineludibile di una forte cooperazione tra l’Unione Europea, unitariamente intesa, e la stessa ONU nel cammino di risoluzione delle grandi crisi globali in atto.

La missione diplomatica dell’Albania presso il palazzo di Vetro fa capo all’Ambasciatore Ferit Hoxha.
A.Z