Auguri Italia, grazie Albania: il 2 giugno si colora di rosso, bianco e verdi con un ballo in maschera

Il teatro nazionale dell’opera e del balletto, gremito di autorità e di artisti e personalità culturali, ha portato in scena uno dei capolavori più travagliati dell’incommensurabile compositore Giuseppe Verdi: ardua la trama dell’opera, così come arduo fu il procedimento per il suo debutto nel 1859 all’Apollo di Roma, il 17 febbraio di due anni prima della proclamazione dell’unità d’Italia. Il regime borbonico si opponeva alla rappresentazione dell’assassinio di un Re, per ovvie ragioni, pertanto la localizzazione geografica del dramma venne spostata, su disposizione della censura, dalla Svezia a Boston, e il protagonista dall’originario Re Gustavo shakespeariano si tramutò nel conte Riccardo illuminato governatore del Massachusetts.

Le modifiche prescritte tuttavia non impedirono a Giuseppe Verdi, e all’autore del libretto Antonio Somma, di proporre al pubblico una storia che avrebbe segnato la Storia, esponendo in rassegna e in successione, attraverso una vicenda di adulterio, tutti i sentimenti distintivi del genere umano come tale: la cospirazione, che da politica diventa sentimentale, la paura della morte e della solitudine, la credulità e l’avversione ai maghi tipiche dell’epoca di riferimento, l’amore passionale come miccia di rivolgimenti e capovolgimenti costituzionali, la festa come momento unificante e celebrativo – basti pensare alle maschere che in scena riunivano la Penisola due anni prima del 1861 – ma allo stesso tempo come stratagemma per il camuffamento dei cospiranti contro il conte Riccardo e preludio al dramma finale.

Il ballo in maschera, per espressa volontà del ministero alla Cultura della Repubblica d’Albania e della nostra Ambasciata a Tirana, nelle persone della Ministra Elva Margariti e dell’Ambasciatore Fabrizio Bucci, ha pertanto rappresentato la prima della Prima del 2 Giugno, attraverso uno spettacolo che sarà replicato fino al giorno 4 e che, unificando la cooperazione binazionale, ha rafforzato in chiave prospettica il gemellaggio tra i teatri di Tirana e di Parma, diretti rispettivamente da Zana Cela e da Anna Meo.

La rievocazione è stata realizzata con il sostegno meritorio di uno sponsor principale, l’istituto di credito ABI Albanian Bank of investment, e di altre due realtà aziendali molto significative, lo Sky Hotel e il gruppo ospedaliero Spitali American. La regista Marina Bianchi ha mirabilmente amalgamato un gruppo di artisti da Eva Golemi, simbolo essa stessa del teatro nazionale dell’opera e del balletto di Tirana, a Dario di Vietri, da Armando Likaj ad Alla Pozniak, da Artur Vera a Bledar Domi.

Le autorità hanno espresso gratitudine all’orchestra del TKOB – teatri kombetar opera e baleti – alla truppa dei coristi e dei ballerini che hanno ricreato l’atmosfera dei fasti originari su coreografia di Michele Cosentino, al collettivo di attori e cantanti esibitisi sul palcoscenico così come a ex aequo al complesso di tecnici e artisti creatori del set visivo: l’assistente regista Ada Gurra, la scenografa Leila Fteita, la costumista Lorena Marin, il light designer Andrea Borelli, la direttrice orchestrale Deniola Kuraja, il direttore del coro Dritan Lumshi e Alisa Gjoni coordinatrice della parte danzante.

Tirana si prepara pertanto a festeggiare il 2 Giugno con una Festa Tricolore Rossa, Bianca e Verdi, plurale come i settori di eccellenza economica e artistica che saranno passati in rassegna e come i luoghi che ospiteranno i 54 eventi e spettacoli fino al giorno 7 nell’unione dell’Aquila e del Tricolore stesso.

BUONA FESTA, ITALIA!

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