Successo della partecipazione, in Polonia, della Ministra del governo Rama alle politiche agricole Frida Krifca, che ha preordinato i lavori dell’assemblea mondiale delle Nazioni Unite per l’alimentazione. Il Premier Edi Rama per intanto annuncia: i fondi Ipard 3 avranno una dotazione di oltre 140 milioni di euro. Tirana, nel 2024, ospiterà per la prima volta nella storia dell’Albania la conferenza regionale della FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite che a livello globale si occupa di coordinamento delle strategie geopolitiche per l’alimentazione e la giustizia alimentare.
L’annuncio è stato reso ufficiale dalla Ministra del governo Rama alle politiche agricole, Frida Krifca, dopo lo svolgimento dell’assemblea plenaria della FAO in Polonia e il summit svolto con il direttore generale Qu Dongyu. L’alto dirigente e massimo rappresentante dell’organizzazione alimentare mondiale, come è stato evidenziato dal merito dei lavori del vertice, ha espresso parole di elogio e di felicitazione per le politiche avviate dal Governo d’Albania nel settore dello sviluppo rurale, a favore dell’aumento della superficie coltivabile, della diversificazione economica del settore primario verso la trasformazione industriale e artigianale e verso il turismo e della cooperazione interregionale e macroregionale di area vasta volta a ridurre le barriere doganali e amministrative e a favorire la circolazione dei prodotti locali al giusto prezzo e in condizioni di sicurezza e salubrità.

I lavori sia della conferenza collegiale polacca sia del vertice tra la Ministra Krifca e il direttore generale della FAO, hanno posto l’accento sulle iniziative da adottare e già in fase di adozione per fronteggiare la crisi dei tradizionali canali di approvvigionamento di materie prime dall’Ucraina, per contrastare movimenti speculativi internazionali sui prezzi dei generi essenziali e di prima necessità e dei fattori produttivi per gli agricoltori, e per fare fronte alle emergenze alimentari che le interruzioni nell’offerta di grano determinano nel sostentamento delle economie più povere e in via di sviluppo.
L’editoriale di AZ