Il dott. Stefano Andreotti, figlio del 7 volte presidente del Consiglio dei Ministri, Giulio Andreotti, interviene in esclusiva su “Le Banche d’Italia, parlandoci del suo costruttivo intervento, di qualche giorno fa, al convegno di studi “Craxi-Andreotti. Politiche, stili e visioni tra conflitti e collaborazione”. Inoltre nel corso dell’intervista Stefano Andreotti ha sottolineato anche le cose che univano e dividevano i due statisti. Una intervista estremamente interessante sul profilo storico e politico.
Dott. Stefano Andreotti lei nei giorni scorsi ha partecipato al convegno di studi “Craxi-Andreotti. Politiche, stili e visioni tra conflitti e collaborazione”. Cosa ha lasciato nel suo cuore questo evento?
Ho partecipato con grande interesse e passione al convegno organizzato dalla fondazione Craxi; già da tempo con Stefania Craxi avevamo in mente questo evento, rimandato più volte per le vicende del Covid, per ricordare la figura dei nostri padri, due grandi protagonisti della cosiddetta prima Repubblica (termine peraltro che non mi fa impazzire) per collocarla nella giusta visuale. Attraverso l’apporto di tanti testimoni e di tanti studiosi che hanno partecipato credo si sia ottenuto il risultato di cominciare finalmente ad ottenere una lettura effettuata sotto la lente della storia, depurata da tanti luoghi comuni sostenuti da una cronaca spiccia che ha inquinato per tanti anni la loro memoria.

A suo avviso quali erano le cose che univano e dividevano Bettino Craxi e il suo papà Giulio Andreotti?
Cominciamo dalle differenze, certamente ce n’erano tante: uno era espressione di Milano, l’altro di Roma, avevano una differente età anagrafica, le loro esperienze politiche erano maturate in ambienti molto diversi; nell’affrontare i problemi Craxi era un vulcano, mio padre era un ragionatore, Craxi si affidava molto all’intuito, mio padre amava lo studio, ma entrambi avevano in comune una totale dedizione ai rispettivi ideali ai quali facevano riferimento. Dopo anni di difficili rapporti trovarono una grandissima intesa quando nel 1983 Craxi divenne Presidente del Consiglio e mio padre suo Ministro degli Esteri. Da allora ebbero modo di conoscersi meglio e cominciarono ad apprezzare le rispettive doti e capacità, instaurando una collaborazione che portò certamente grandissimi risultati, ancor più eclatanti in politica estera. Anche terminata la comune esperienza governativa rimase aldilà delle differenze politiche una profonda stima.

In questi ultimi periodi, dove la guerra in Ucraina è sempre più violenta, parte dell’opinione pubblica è convinta che mancano personalità politiche e istituzionali come Bettino Craxi e Giulio Andreotti, per una mediazione diplomatica importante. Cosa pensa a riguardo?
Si deve sicuramente premettere che il mondo è cambiato, ma non credo che sia un caso che da parte di tantissime persone ci sia nostalgia per il modo con cui i politici di allora e in particolare Craxi e mio padre affrontavano i problemi e le crisi di politica estera. Io credo che avrebbero entrambi speso tutta la loro energia per cercare una mediazione, sempre sotto le ali della Alleanza Atlantica e della Unione Europea, due organismi nei quali quali credevano fermamente, ma dai quali avrebbero penso ottenuto un maggior impegno per arrivare a una soluzione dell’attuale tragedia in Ucraina.
Il suo papà che idea aveva delle guerre?
Mio padre aveva conosciuto da giovane gli orrori della seconda guerra mondiale e credo che anche per questo motivo abbia dedicato tutta la sua vita politica alla ricerca di mediazioni dovunque nel mondo ci fossero guerre o comunque possibili conflitti in arrivo. Dalla lettura dei tanti documenti che ha lasciato traspare davvero la rete incredibile di relazioni internazionali che gli hanno permesso di intervenire spesso con successo in ogni parte del mondo; è certamente più nota la sua attività nel Mediterraneo nel conflitto arabo israeliano, ma non ci sono paesi dall’Est Europa, dall’Asia all’Africa, dal Centro al Sudamerica nei quali non ci sia stata una sua grandissima attività mediatoria.
Il direttore Agrippino Castania