Il fratello del Giudice ucciso dal tritolo di via D’Amelio collegato online con la sala convegni della capitale albanese. “Potranno inventare le bombe anche le più devastanti, ma nessuna bomba potrà mai distruggere l’amore”. È stato questo il messaggio centrale dell’intervento di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e animatore del movimento associativo delle agende rosse per la ricerca della verità sulla strage di via D’Amelio. Il fratello del magistrato amico e collega di Giovanni Falcone è intervenuto in collegamento online dalla Sicilia con la sala che a Tirana ospitava il convegno commemorativo dei due Giudici simbolo della lotta a tutte le mafie.

Egli si è indirizzato soprattutto ai numerosi studenti presenti nella platea, ai quali ha ricordato le parole di Paolo Borsellino indirizzate ai giovani come fucina di speranza e di riscossa, “poiché le nuove generazioni sono meno inclini al puzzo del compromesso e preferiscono il profumo della libertà, a differenza delle generazioni precedenti che si caratterizzavano per una “colpevole indifferenza” di cui anche mio fratello – ha ricordato Salvatore – si considerava in qualche modo responsabile.

Si tratta di concetti che Paolo ebbe a sottolineare con forza pochi giorni prima di morire, in un discorso rimasto memorabile alla biblioteca di Palermo, conscio della fine che drammaticamente lo attendeva dopo il barbaro attentato a Giovanni Falcone e consapevole del fatto che quella di magistrato, nel suo caso, fosse una missione e non una carriera perché non è immaginabile una carriera che porti in una bara da morto”.

AZ