L’Ambasciata d’Italia in Albania a tutto campo per la promozione di una cultura di educazione alla Legalità, nell’occasione del trentesimo anniversario delle orribili stragi che dilaniarono la Sicilia e l’Italia privando il nostro Paese di due Magistrati simbolo della riscossa morale e civile ben oltre i confini nazionali. Essendo il rafforzamento delle relazioni binazionali perseguito sotto l’aspetto prioritariamente culturale, come precondizione di sviluppo di rilevanti progetti in tutti i settori, l’Ambasciatore Fabrizio Bucci ha collocato questo obiettivo in cima al proprio mandato diplomatico.
In tale direzione, la nostra Ambasciata a Tirana, in coordinamento con l’istituto italiano di Cultura e in collaborazione con la Guardia di finanza e con l’università della Calabria – dipartimento culturale di educazione e società, organizza per lunedì 9 maggio un evento dedicato alla Memoria di Falcone e Borsellino, a partire dalle ore 17 presso la sala conferenze della Cattedrale ortodossa nel centro della capitale albanese.

Relatore d’eccezione sarà il giornalista e attuale Senatore Sandro Ruotolo, universalmente conosciuto per le proprie coraggiose inchieste sulla criminalità organizzata nell’ambito di programmi TV divenuti patrimonio sociale e collettivo come Samarcanda. Assieme al Senatore Ruotolo interverranno Bernardino Petralia, ex direttore del dipartimento amministrazione penitenziaria, Alessandra Camassa, presidente del tribunale di Marsala, Gaetano Calogero Paci, procuratore aggiunto presso la direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, il Generale di corpo d’armata Ignazio Gibilaro, comandante interregionale per l’Italia meridionale, Don Giovanni Battista Tillieci, parroco di San Gaetano Catanoso, e – in collegamento on-line da Palermo – Salvatore Borsellino, animatore dell’associazione agenda rossa e fratello del magistrato ucciso dal tritolo mafioso in via D’Amelio.

Gli interventi saranno coordinati dal Professor Giancarlo Costabile docente di educazione alla legalità dell’università di Cosenza. Alle straordinarie intuizioni di Falcone, che dedicò gli ultimi mesi della propria vita all’impegno istituzionale di intensa elaborazione riformatrice legislativa nel ruolo di direttore generale degli Affari penali al ministero di Grazia e giustizia, si deve l’entrata in vigore di provvedimenti che avrebbero successivamente fatto compiere allo Stato italiano un epocale salto qualitativo nella lotta al crimine organizzato. Provvedimenti divenuti un esempio recepito più di recente da Paesi nostri partners come appunto la stessa Albania.
L’editoriale di AZ