In occasione del Vinitaly, Intesa Sanpaolo ha promosso il convegno “Filiera Vitivinicola. Le nuove sfide in un contesto 4.0” per presentare la Direzione Agribusiness della banca e uno studio curato dalla Direzione Studi e Ricerche della banca sullo scenario in cui si trovano ad operare le imprese vitivinicole italiane, sempre più mutevole e competitivo e dove export e transizione digitale svolgono un ruolo fondamentale per aumentare qualità, sostenibilità e competitività.
Sono intervenuti Stefania Trenti, responsabile Industry Research della Direzione Studi e Ricerche e Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness, entrambi di Intesa Sanpaolo. Il confronto è stato moderato da Andrea Zanfi, editore e scrittore, ed ha previsto l’intervento di Federico Quaranta, giornalista e autore radio-televisivo.
Nel suo intervento Stefania Trenti ha illustrato come lo scenario in cui si muoveranno le imprese italiane del vino si è fatto più complesso dopo lo scoppio della guerra Ucraina-Russia. L’impatto più evidente e immediato è sui prezzi degli input produttivi, in primis quelli energetici, a cui la filiera agro-alimentare risulta particolarmente esposta, sia direttamente sia indirettamente, attraverso i costi della logistica e l’acquisto di materiali energivori. Hanno registrato forti rincari infatti anche molti altri prodotti fondamentali nella filiera, come i fertilizzanti, l’alluminio (gabbiette, tappi), il vetro, il packaging in legno o in cartone.
Molte di queste commodities evidenziavano già degli elevati incrementi dei prezzi prima della guerra: spicca il balzo di quasi il 40% per l’alluminio e di oltre il 30% per i fertilizzanti registrato nei primi due mesi del 2022. Inoltre Intesa Sanpaolo fa sapere che darà 8 miliardi di euro di nuovo credito alle PMI agroalimentari nel corso del Piano d’Impresa 2022-2025.