Il rialzo dei prezzi dell’energia e di alcune altre materie prime sarà esteso, porterà l’inflazione ancora più in alto e ridurrà la crescita economica

Un’altra scossa di portata globale ha colpito l’economia, dopo la crisi pandemica e lo shock finanziario del 2008-09, a cui ha fatto seguito in Europa quella dei debiti sovrani. Le economie globali, erano ancora in una fase di risanamento prima della guerra tuttora in corso e quindi la nuova crisi rischia di enfatizzare o invertire gli orientamenti e i le tendenze in corso. Il rialzo dei prezzi dell’energia e di alcune altre materie prime sarà esteso, porterà l’inflazione ancora più in alto e ridurrà la crescita economica. Nelle prossime settimane l’economia italiana potrebbe essere vicina ad una fase recessiva.

L’invasione dell’Ucraina arrecherà senz’altro disagi all’economia mondiale che si protrarranno nel tempo, mentre il riorientamento dell’economia europea nei confronti della sicurezza energetica e militare comporterà importanti cambiamenti. Lo shock sulle ragioni di scambio non sarà modesto e potrebbe arrecare affanni a famiglie ed alcuni settori imprenditoriali. Ci saranno meno disponibilità economiche per tutto il resto, in un momento in cui l’economia europea stava uscendo dalle conseguenze della pandemia.

Se la pandemia è stato uno shock sproporzionato per l’economia mondiale, il conflitto in corso lo sarà ancor di più. Alcuni paesi sono particolarmente esposti all’approvvigionamento di energia e prodotti agricoli dalla Russia, in particolare i paesi dell’Est Europa. Ma quelli che soffriranno di più saranno i paesi a basso reddito che importano la maggior parte dell’energia e dei prodotti agricoli.

Dott. Francesco Megna
Le conseguenze per le fasce più deboli della popolazione andranno controbilanciate dalla politica di bilancio. Anche questo potrebbe contribuire ad un riorientamento della domanda, delle priorità di policy, con conseguenze differenziate per le prospettive economiche di paesi e settori industriali.

Il venir meno di offerta di metalli, gas inerti e fertilizzanti potrebbero avere conseguenze difficilmente prevedibili sulla catena del valore internazionale, con possibili disfunzioni su alcune linee di produzione. Ma il cambiamento porta sempre circostanze favorevoli, per gli investimenti e per l’innovazione. La transizioneclimatica potrebbe subire una forte accelerazione mentre innovazione prodotta dalla carenza di materie prime e dalla revisione nelle catene del valore può portare a nuove opportunità di sviluppo.

Francesco Megna

Referente commerciale in Banca

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