Le due ministre del governo Rama, delegate rispettivamente alla tutela delle PMI e alle politiche giovanili, hanno comunicato giovedì sera la definitiva approvazione parlamentare dell’atteso provvedimento. Plauso dalle delegazioni diplomatiche e finanziarie e, per le alte implicazioni educative, dal Banchiere internazionale Beppe Ghisolfi. Le start up – espressione americana indicante le nuove imprese innovative che nascono soprattutto da intuizioni su brevetti e soluzioni informatiche – sono da oggi ufficialmente legge di Stato in Albania. L’annuncio è stato pubblicato giovedì sera – a conclusione di una intensa giornata parlamentare che ha affrontato altresì il nodo dei rincari energetici – dalle ministre di Stato del governo Rama Edona Bilali e Bora Muzhaqi, delegate rispettivamente alla tutela delle PMI e all’educazione civica giovanile.


La normativa, beneficiata da un consenso unificante e trasversale che ne certifica ulteriormente la validità, prevede l’istituzione di un fondo di garanzia di durata iniziale quadriennale pari a 10 milioni di euro – per favorire la finanziabilità delle idee aziendali a elevato valore aggiunto nei confronti del settore bancario e del mercato dei capitali – e l’entrata in funzione di un duplice registro informatico secondo il principio “zero costi e zero burocrazia”, con una prima sezione dedicata ai titolari (anche lavoratori in remoto non residenti) di brevetti, marchi, progetti e programmi software, e una seconda riservata ai cosiddetti tutor e facilitatori, categoria che ricomprende scuole, università, laboratori di ricerca, fondi di risparmio e investimento, professionisti e tutor titolari di competenze digitali e finanziarie.

Punto centrale della legge, la previsione di un periodo iniziale di assistenza ministeriale che sarà fornita in forma gratuita ai soggetti – persone fisiche o giuridiche – che si iscriveranno nei due registri prima ricordati, al fine di affiancarli di passo in passo nello sviluppo dell’idea aziendale e di business fino alla fase della pre-industrializzazione e di metterli nella condizione di accedere alle agevolazioni e ai finanziamenti previsti per le imprese ordinarie in funzione del settore di appartenenza. Le scuole e le università che entreranno a fare parte dell’ecosistema delle start up adotteranno programmi di educazione digitale, linguistica, finanziaria e manageriale.
La redazione