Iniziativa presso il castello di Tirana promossa dalla Camera economica femminile e dalla Banca europea di ricostruzione e sviluppo BERS. In Albania e nei Balcani occidentali, il ruolo dell’imprenditoria a conduzione o direzione femminile – a seconda che di tratti di attività individuali o familiari o di veri e propri gruppi strutturati in società di capitali per azioni o a responsabilità limitata – è cresciuto dimostrando doti non soltanto di resistenza ma altresì di resilienza. Doti che si sono evidenziate nel tempo del covid, durante il quale numerose “imprese in rosa” hanno avviato progetti di diversificazione, di sviluppo su piattaforme web, di individuazione di ulteriori sottosettori delle attività principali in ambiti come l’agroalimentare, la salute e la cosmesi (in pratica tutta la filiera del wellness).

Non è casuale che la Camera economica femminile, presieduta fin dalla propria fase fondativa da Antonela Hako – a capo dell’omonimo gruppo leader nel segmento del food con articolazioni nel vicino Kosovo – sia sorta proprio a seguito delle emergenze createsi a seguito della pandemia mondiale del 2020, con manifestazioni di attenzione da parte dei competenti ministri e ministre del governo Rama, oltre che dell’associazione delle banche attive in Albania.

Nei giorni scorsi, in occasione della settimana internazionale della festa della Donna, il sodalizio camerale ha promosso assieme alla Banca Europea di ricostruzione e sviluppo un evento significativo dal punto di vista non solo statistico ma altresì programmatico e strategico.
A esso hanno preso parte, oltre alla stessa Antonela Hako, la direttrice Ekaterina Solovova responsabile della filiale in Albania della BERS, e diverse dirigenti di categoria e capitane d’industria: tra di esse, Flutura Veipi direttrice esecutiva di Union Bank; Antoneta Ndreka responsabile esecutiva del gruppo lattiero caseario Lufra; Katia Stathaki direttrice anch’essa del settore esecutivo di Vodafone Albania; e la consigliera camerale Irena Toci.

Sono altresì intervenute Petra Burcher consigliera di Stato dell’Ambasciata svedese a Tirana, e Ardiola Hristic manager per il coordinamento delle attività di BERS sui Balcani occidentali.

L’evento ha consentito di creare premesse importanti per l’ulteriore sviluppo in ottica di macroregione dell’imprenditoria femminile utilizzando il ruolo di effetto moltiplicatore svolto dalla BERS come Istituzione bancaria pubblica di secondo livello dell’Unione Europea, chiamato a gestire una serie di fondi importanti della programmazione pluriennale in forma di cofinanziamento o di compartecipazione al rischio, favorendo in tal modo la piena affidabilità e la bancabilità di numerosi progetti economici e di investimento aziendale privi della totalità dei mezzi iniziali e in tal modo ammessi a contributi importanti tali da coprire il costo del denaro o una parte delle rate di ammortamento dei prestiti.
L’editoriale di A.Z