Il Primo Ministro albanese ha altresì avuto un colloquio con il collega britannico Boris Johnson sulla vicenda della crisi in Ucraina, mentre la Ministra Belinda Balluku ha elencato i prossimi cantieri infrastrutturali finanziati. Albania protagonista di primo piano a Londra con il primo Ministro Edi Rama e una delegazione governativa formata dalle ministre Belinda Balluku (energia e infrastrutture), Delina Ibrahimaj (bilancio) e Frida Krifca (politiche agricole) in occasione del summit convocato dal Premier britannico Boris Johnson e dalla BERS, la banca europea di ricostruzione e sviluppo, per puntualizzare i piani di intervento e sviluppo dell’area dei Balcani occidentali.

La Bers, va ricordato, è un istituto di credito che opera in regime di secondo livello e come tale è uno dei soggetti attuatori tecnici degli interventi deliberati in sede politica dalla commissione UE per autorizzare ed erogare finanziamenti diretti, cofinanziamenti e garanzie a sostegno di progetti di investimento di rilevanza industriale e sociale nei Paesi a economia emergente come è appunto l’Albania.In quanto istituzione secondaria, la Bers affianca gli istituti creditizi ordinari e di primo livello (cosiddetti retail) per favorire la finanziabilità di opere e attività a propria volta coerenti con i principi e i criteri direttivi della programmazione dei fondi strutturali di Preadesione all’Unione Europea.

Il Premier Edi Rama, in quanto rappresentante della Nazione che nel consiglio di sicurezza dell’ONU ha assunto con gli Stati Uniti d’America la co-presidenza della gestione della crisi ucraina, ha svolto una serie di colloqui con il collega Boris Johnson.


Sul versante più strettamente di competenza della Bers, e quindi dell’elenco degli interventi annunciati dal governo di Tirana, la ministra Belinda Balluku ha annunciato con favore l’aggiudicazione di tre fondamentali cantieri infrastrutturali: il collegamento ferroviario Vora – Han I Hoti, che permetterà una migliore interconnessione tra la principale zona industriale del Paese all’ingresso della capitale albanese e il sistema portuale e aeroportuale; il secondo lotto della tangenziale di Tirana; e il parco galleggiante fotovoltaico di Vaut te Dejes che renderà possibile l’ulteriore sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili con benefici sui costi domestici e aziendali.