Il riconfermato Presidente della Repubblica potrà essere un prezioso garante costituzionale del Risparmio degli Italiani, ancora di più in una fase di inflazione crescente che ne minaccia l’erosione. Era il 12 marzo 2020, l’Italia era da poco entrata nel girone infernale della pandemia, mentre il governo Conte bis si apprestava a varare il primo durissimo lockdown con il confinamento domestico dell’intera popolazione. Alle ore 8,05, sull’account social del Quirinale esce una nota del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “L’Italia si attende, nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l’attuazione”. Una risposta, senza nominarla, alla presidente della BCE Christine Lagarde, succeduta a Mario Draghi alla guida della Eurotower di Francoforte, la quale soltanto poche ore prima aveva dichiarato che “non è compito delle banche centrali ridurre gli spread”.

Mattarella aveva deciso di assumere una diretta presa di posizione – attuando l’articolo 1 della Costituzione sulla sovranità popolare – nei confronti di quella che appariva come una dichiarazione discriminatoria del nuovo Banchiere centrale continentale, dichiarazione a tutti gli effetti contraria ai legittimi interessi di una Nazione in quel momento più flagellata di altre dalla pandemia e al tempo stesso impossibilitata a varare efficaci piani di contrasto sanitario e di sostegno economico sociale a causa dei vincoli europei di bilancio, i quali di lì a poco sarebbero stati sospesi.

I mesi successivi hanno confermato l’orientamento della presidenza della Repubblica, a guida Mattarella, a salvaguardare i fondamentali macroeconomici e finanziari del Paese come cornice imprescindibile per fare ripartire un clima di fiducia diffusa e rimettere così in moto, con la storica occasione degli opportuni incentivi resi disponibili dal Pnrr, la straordinaria risorsa del risparmio privato, accantonato ma non investito. Emblematico in tal senso il messaggio del Capo dello Stato al Presidente dell’Acri e della compagnia di San Paolo, Professor Francesco Profumo, in occasione della giornata mondiale dell’ottobre 2021: “Il miglior clima di fiducia potrà contribuire rapidamente a mobilitare una preziosa risorsa, come il risparmio delle famiglie, tutelato dalla Costituzione, favorendo la ripartenza. La promozione dell’educazione finanziaria è uno strumento aggiuntivo per la protezione del risparmio, con ricadute positive per i singoli e per la collettività”.

Il dialogo e le sinergie si esprimono pertanto come molto proficui nel dialogo tra Mattarella e i vertici associativi degli istituti di credito e degli enti di origine bancaria, da Antonio Patuelli Presidente dell’ABI allo stesso Francesco Profumo. Il Professor Beppe Ghisolfi, riconfermato consigliere di amministrazione e unico rappresentante dell’Italia nel Gruppo mondiale delle casse di risparmio, ha dichiarato il proprio plauso augurale a Mattarella, “riferimento autorevole di tutti gli italiani nei momenti più complessi della vita del Paese”.
L’editoriale di A.Z
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