Originario di Lac Kurbin, Albania del Nord, il nuovo arcivescovo metropolitano è emigrato in Italia subito dopo il crollo del regime ateista, trovando ospitalità e lavoro nel Piemonte in provincia di Cuneo dove lavorò come saldatore e giardiniere per pagarsi gli studi. Successivamente si è trasferito a Roma per intraprendere la carriera ecclesiastica che lo ha ricondotto nella patria natìa. Subentra a Monsignor George Frendo, Presidente emerito della conferenza episcopale albanese, del quale era in precedenza il vicario in prima linea nel conforto alle popolazioni sofferenti e colpite dalle avversità pandemiche e sismiche. Una molto partecipata Santa messa, officiata in centro a Tirana nella cattedrale San Paolo, ha sancito l’insediamento ufficiale di monsignor Arjan Dodaj come nuovo arcivescovo metropolitano della Diocesi tiranese – che include altresì la prefettura di Durazzo – in adempimento al decreto di nomina vaticana firmato da Papa Francesco.

Monsignor Dodaj subentra a Monsignor George Frendo, Presidente emerito della conferenza episcopale albanese, del quale già era vescovo vicario. Nato nel 1977 a Lac Kurbin, nell’Albania del Nord, durante il regime stalinista ateista, matura tuttavia fin da bambino una profonda fede religiosa tramandatagli dalla nonna, come egli stesso racconterà in seguito. Nel 1993, poco dopo il crollo della dittatura, attraverso il mare Adriatico giunge sulle coste italiane e da qui arriva in Piemonte dove trova lavoro come operaio saldatore e giardiniere in provincia di Cuneo per pagarsi i primi studi.

La propria vocazione, ormai chiara e matura, lo conduce a Roma dove intraprende una rigorosa formazione ecclesiastica portando sempre nel cuore il Paese natìo e avendo come punti di riferimento Papa Giovanni Paolo II e madre Teresa di Calcutta, la Santa sociale di orgogliose origini albanesi. Fa quindi ritorno a Tirana con il grado di vescovo su nomina di Papa Bergoglio, il quale a fine 2021 lo designa quindi nel ruolo di arcivescovo metropolitano.

Alla Santa messa di insediamento ufficiale hanno preso parte le massime rappresentanze dello Stato e delle istituzioni centrali e territoriali, dal Primo Ministro Edi Rama alla sindaca della municipalità di Lac Kurbin Majlinda Cara, oltre alle figure di vertice della totalità delle confessioni religiose, musulmane e ortodosse, presenti e attive in Albania.

Monsignor Dodaj ha elogiato, al pari del proprio predecessore e di Papa Francesco, la caratteristica dell’Albania, che ne fa una realtà in tal senso unica al mondo, come culla del dialogo e della fratellanza interreligiosa, che consente una perfetta cooperazione in ambito sociale e volontaristico. Al clima di generale felicitazione si associa naturalmente la nostra redazione assieme al Professor Beppe Ghisolfi, banchiere e scrittore, che già aveva fatto giungere a Monsignor Frendo i propri Manuali simbolo di quella missione educativa con la quale contrastare le vecchie e nuove povertà attraverso una forte opera di divulgazione e alfabetizzazione economica: l’educazione finanziaria moderna, ribadita dal santo padre Bergoglio, trae origine dall’educazione al risparmio codificata fin dal 1891 nella dottrina sociale della Chiesa cattolica.